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Borsa svizzera: rimane orientata al ribasso

(Keystone-ATS) La borsa svizzera rimane orientata al ribasso: alle 15.15 l’indice dei valori guida SMI segnava 5618,75 punti (-1,22% rispetto a ieri), mentre il listino globale SPI era in flessione dell’1,13% a 5117,19 punti.

Stamane tutte le piazze europee avevano aperto in positivo, sulla scia dell’annuncio di prossime dimissioni da parte del presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi e del rallentamento dell’inflazione in Cina, ciò che alimenta speranze di un ammorbidimento della politica monetaria.

L’atmosfera generale è però radicalmente mutata intorno alle 10.00, quando è aumentata ulteriormente la pressione sui titoli di stato italiani: dopo le 11.00 il rendimento del buono del tesoro decennale ha poi sfondato la fatidica soglia del 7%, considerato dagli esperti un livello critico.

I volumi di contrattazione sono molto limitati, ha spiegato un operatore alla Reuters. “Tutti stanno guardando a quanto avviene a livello politico”, ha aggiunto. Anche Wall Street si appresta ad aprire assai male.

Sul fronte interno soffrono i bancari UBS (-2,41%), Credit Suisse (-3,55%) e Julius Bär (-2,45%), come pure gli assicurativi Swiss Re (-3,71%) e Zurich (-2,09%). Sono fortemente ripiegati anche i titoli legati alla congiuntura quali ABB (-2,30%), Holcim (-2,95%) – nonostante risultati trimestrali inizialmente bene accolti dal mercato – e Adecco (-2,63%).

Fra i difensivi contengono le perdite Swisscom (-0,37%), che ha presentato dati relativi ai primi nove mesi sostanzialmente in linea con le previsioni. Oppongono resistenza alla tendenza generale i giganti Nestlé (-0,10%) e Novartis (+0,14%), mentre più staccata è Roche (-1,40%).

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