Seduta tutta di segno negativo oggi per la Borsa svizzera, sulla scia dei timori di una stretta monetaria in Cina, hanno rilevato gli operatori. L'indice SMI dei titoli guida ha chiuso la giornata a quota 6513,50, in calo dello 0,70%. L'indice allargato SPI è sceso dello 0,81% a 5833,43 punti.

Dagli USA sono giunti diversi dati macroeconomici, che però praticamente non hanno dato impulsi al mercato. Le richieste di sussidio di disoccupazione sono diminuite la scorsa settimana di 37.000 unità a quota 404.000, mentre gli economisti puntavano su un calo a quota 420.000. Il superindice economico in dicembre è d'altro canto salito oltre le previsioni. Inoltre le vendite di case esistenti in dicembre sono aumentate del 12,3% a un tasso annualizzato di 5,28 milioni di unità, ai massimi degli ultimi 7 mesi.

Fra i titoli giganti bancari, calo del Credit Suisse (-0,61% a 42,51 franchi) e lieve incremento per l'UBS (a +0,12% a 16,69 franchi). Balzo dell'1,69% (a 42,10 franchi) per la Julius Bär. Quanto agli assicurativi, Zurich Financial è in aumento dello 0,67% (a 253,90 franchi), Swiss Re pure dello 0,67% (a 52,80 franchi).

I titoli più sensibili ai cicli congiunturali sono in flessione, con ABB in calo dell'1,96% (a 21,96 franchi), Adecco dell'1,82% (a 62 franchi) e Holcim dello 0,51% (a 67,95 franchi). ABB ha prolungato per la seconda volta il termine della sua offerta pubblica di acquisto amichevole lanciata per rilevare l'americana Baldor Electric. La nuova scadenza è fissata per il 25 gennaio.

In rosso anche i pesi massimi difensivi: Nestlé è in ribasso dello 0,76% (a 52,25 franchi), Novarits dello 0,91% (a 54,20 franchi) e Roche dello 0,50% (a 140,50 franchi). Le perdite più pesanti sono segnate da Syngenta (-2,56% a 292,80 franchi) e da Transocean (-3,16% a 75,05 franchi).