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Borsa svizzera: seduta positiva, SMI +1,11%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha terminato la seduta in territorio positivo, ma con guadagni inferiori ad altre piazze europee. Il listino principale SMI ha chiuso a 5504,99 punti, in rialzo dell’1,11%. L’indice allargato SPI ha terminato a quota 4973,87 (+1,20%).

Malgrado il declassamento dell’Italia da parte dell’agenzia di rating Moody’s, le borse europee hanno segnato una robusta crescita oggi. I mercati sono stati spinti dalle speranze di nuovi aiuti statali per le banche europee in difficoltà, stando agli operatori.

Nel primo pomeriggio è stato indicato che il settore privato statunitense a settembre ha creato 91.000 posti di lavoro, secondo il sondaggio dell’Adp. Il dato è superiore alle attese degli analisti. D’altro canto il sondaggio Challenger, Gray & Christmas ha evidenziato che a settembre i licenziamenti programmati dalle aziende Usa sono balzati del 212% rispetto a settembre 2010, il livello più alto da gennaio 2009, a quota 115.730 unità. Wall Street ha aperto in ribasso, ma poi ha virato in positivo.

A Zurigo il mercato è stato trascinato dagli incrementi dei titoli bancari: Credit Suisse è avanzato del 4,52% (a 23,10 franchi), l’UBS del 2,64% (a 10,50 franchi), la Julius Bär del 3,14% (a 30,52 franchi). UBS ieri aveva fatto nettamente meglio del settore, sulla spinta dell’anticipazione di un piccolo utile per il terzo trimestre, malgrado la perdita miliardaria causata da un trader a Londra. Tra le blue chip assicurative, Zurich Financial è salita del 3,54% (a 187,00 franchi), Swiss Re del 3,64% (a 43,82 franchi).

Aumento consistente anche per i titoli più sensibili ai cicli congiunturali. ABB è cresciuta del 3,60% (a 15,54 franchi), Adecco del 3,15% (a 35,37 franchi), Holcim del 4,84% (54,20 franchi). Lo stesso vale per i produttori di beni di lusso Richemont (+4,10% a 42,40 franchi) e Swatch Group (+4,70% a 316,60 franchi).

Hanno frenato il mercto i titoli difensivi di peso, con Nestlé in calo dello 0,52% (a 49,84 franchi), Novartis in ascesa dello 0,60% (a 50,65 franchi) e Roche in flessione dello 0,82% (a 144,80 franchi). Ciò malgrado la Deutsche Bank abbia alzato, nell’ambito di uno studio sul ramo in Europa, la valutazione per i due giganti farmaceutici svizzeri.

Syngenta è in aumento del 3,83% (a 238,80 franchi). Nomura ha migliorato il suo giudizio generale sulla crescita a livello mondiale dei prodotti fitosanitari e in particolare quello relativo Syngenta.

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