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Borsa svizzera: sempre orientata al ribasso

(Keystone-ATS) La borsa svizzera rimane orientata al ribasso, appesantita in particolare da UBS e Credit Suisse. Alle 15.15 l’indice dei valori guida SMI segnava 8195,63 punti, in flessione dell’1,39% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI perdeva l’1,13% a 8507,30 punti.

Con il venir meno delle speranze di un taglio della produzione del greggio in Russia e Arabia Saudita il prezzo del petrolio è tornato a calare e dappertutto in Europa sono scattati gli ordini di vendita. Dagli Usa non sono attesi dati macro. Wall Street dovrebbe aprire negativa.

Sul fronte interno sempre sotto pressione è UBS (-6,53%), che in mattinata è arrivata a perdere circa il 9%, valore vicino al -12% registrato il 15 gennaio 2015, giorno del “Francogeddon”. La banca ha presentato un utile 2015 di oltre 6 miliardi, il più elevato da cinque anni e a prima vista superiore alle attese. Ma gli analisti hanno osservato che il dato è dovuto ai crediti di imposta, che il risultato operativo è deludente e che nel quarto trimestre i margini sono in calo.

Sulla scia di UBS la strada si è fatta impervia anche per Credit Suisse (-4,16%), che pubblicherà a sua volta giovedì i bilanci. Non è giornata nemmeno per il terzo valore bancario, Julius Bär (-2,59%). Nel comparto assicurativo Swiss Re (-1,01%) limita le perdite meglio di Zurich (-1,78%).

Male orientati sono pure i titoli maggiormente dipendenti dalla congiuntura come ABB (-2,00%), Adecco (-2,99%), Geberit (-1,10%) e LafargeHolcim (-3,32%). Poco rallegrante è anche il comportamento del segmento del lusso, con Swatch (-2,70%) in linea con Richemont (-2,73%). Non sfuggono alla tendenza generale nemmeno i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,26%), Novartis (-1,02%) e Roche (-1,32%).

In contro tendenza si presenta invece Givaudan (+0,68%), che ha convinto con i conti 2015 e con la prospettiva di un aumento del dividendo. Ancora più effervescente si dimostra Syngenta (+5,39%) dopo che Bloomberg ha diffuso la notizia che sarebbe vicino un accordo con ChemChina: il colosso cinese sarebbe pronto ad offrire 470 franchi per azione e l’annuncio potrebbe essere già fatto domani in concomitanza con i risultati dell’anno scorso.

Nel mercato allargato balzo di Kuoni (+18,59% a 362 franchi), dopo l’annuncio di un’offerta pubblica di acquisto da parte della svedese EQT per 370 franchi. Bucher (+0,82%) ha informato su fatturato e ordinativi 2015.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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