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Borsa svizzera: si conferma in forte rialzo

(Keystone-ATS) È tornato il sole sulla borsa svizzera, ma è troppo presto per dire che è primavera: alle 15.05 l’indice dei valori guida SMI segnava 7851,18 punti, in progressione del 2,54% rispetto a venerdì, mentre il listino globale SPI guadagnava il 2,58% a 8145,98 punti.

Il mercato si conferma oggi come già venerdì in ripresa e fin da subito si è orientato al bello, guardando in particolare con favore alla borsa di Tokyo, salita di oltre il 7%. Gli investitori non sembrano spaventati dagli ultimi deboli dati macroeconomici cinesi e giapponesi: al contrario, questi vengono visti come segnali di possibili nuovi interventi di sostegno delle banche centrali.

Gli operatori preferiscono però parlare per il momento di un rimbalzo di natura tecnica, che segue un periodo con numerose sedute negative. È troppo presto per stabilire se è in atto una tendenza: l’esperienza del recente passato mostra infatti che dopo ogni momento di ripresa è seguita un’ondata di vendite.

Il clima generale viene descritto come di profonda incertezza: a livello fondamentale non si giustificano i forti sbalzi, in giù e in su, delle ultime sedute. Oggi alle piazze europee mancherà peraltro la bussola di Wall Street: la borsa americana rimarrà infatti chiusa per festività.

Sul fronte interno sorvegliata speciale rimane Credit Suisse (+4,27%): l’azione, duramente provata dalle ultime settimane, è arrivata a guadagnare in apertura oltre l’8%, ma ha poi ridotto i guadagni. In tutta Europa i bancari sono in ripresa e non fanno eccezione nemmeno UBS (+3,31%) e Julius Bär (+3,73%).

Bene orientati sono pure i titoli maggiormente dipendenti dalla congiuntura – e pure strapazzati negli ultimi tempi – come ABB (+2,96%), Adecco (+4,37%), Geberit (+3,88%) e LafargeHolcim (+5,86%). Nel segmento del lusso Swatch (+4,26%) appare ancora più tonica di Richemont (+3,77%).

Syngenta (+1,48%) si è rivelata sorprendentemente stabile nelle ultime movimentate sedute, ma va detto che il prezzo dell’azione rimane ancora lontano da quello offerto da ChemChina: gli investitori continuano a temere un veto americano all’acquisizione.

Non si sottraggono alla tendenza generale i pesi massimi difensivi Nestlé (+2,16%), Novartis (+1,90%) e Roche (+2,05%). L’unico valore fermo ai blocchi di partenza è Transocean (+0,11%), che soffre le incertezze legate al prezzo del petrolio.

Nel mercato allargato Lastminute (invariata) ha rivisto al ribasso le sue previsioni per il 2015. Leonteq (+7,55%) approfitta in modo marcato della ripresa del settore finanziario.

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