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Borsa svizzera: si orienta al ribasso

(Keystone-ATS) Dopo un’apertura incerta e una fugace sortita in positivo la borsa svizzera sembra volersi orientare al ribasso: alle 11.30 l’indice dei valori guida SMI segnava 9400,98 punti, in flessione dello 0,31% mentre il listino globale SPI perdeva lo 0,30% a 9431,36 punti.

Gli investitori appaiono cauti e poco propensi a impegnarsi prima della pubblicazione negli Usa di importanti dati macro e dei trimestrali di alcune grandi società. Dopo i recenti rialzi – venerdì l’SMI ha toccato un massimo dal 2007 – l’aria si è fatta rarefatta, ma in pochi sembrano aspettarsi una correzione: semplicemente non vi sono alternative alle azioni, ha commentato un operatore interpellato dalla Reuters.

Sul fronte interno l’interesse è concentrato su Sika, sospesa durante la mattina in vista dell’assemblea generale che si terrà nel pomeriggio: un momento cruciale nella battaglia fra la famiglia fondatrice e gli azionisti che si oppongono alla vendita alla francese Saint-Gobain. Negli ultimi scambi il titolo perdeva lo 0,19%, dopo l’annuncio di un fatturato trimestrale superiore alle attese.

Novità sono giunte pure da una seconda prevista operazione a cavallo della frontiera franco-elvetica: Holcim (-0,93%) e Lafarge hanno infatti reso noti i nomi dei 14 consiglieri di amministrazione che guideranno la nuova entità che dovrebbe nascere dalla prevista – ma anche controversa – fusione.

Fra i bancari rimbalza Julius Bär (+0,58%), sotto pressione ieri, mentre arretrano UBS (-0,26%) e Credit Suisse (-0,48%). Non aiutano il listino i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,13%), Novartis (-0,40%) e Roche (-0,58%).

Nel mercato allargato hanno informato sull’andamento degli affari Kühne+Nagel (-3,44%), Feintool (-0,80%), Orascom (+0,62%) e Santhera (-5,80%).

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