Borsa svizzera: vicina alla parità
(Keystone-ATS) La Borsa svizzera sul mezzogiorno è scivolata al di sotto della linea di demarcazione, ma si è mossa su livelli vicini alla parità. Poco dopo le 15.00 il listino principale segna 6505,64 punti, in calo dello 0,01%. L’indice allargato SPI è a quota 6014,40 (invariato).
Gli sviluppi in Asia e negli Stati Uniti non hanno fornito indicazioni chiare, hanno osservato gli operatori, rilevando che i problemi della crisi dell’euro e l’indebolimento della congiuntura frenano gli investitori.
In mattinata sono giunte notizie su un nuovo pacchetto di tagli alla spesa pubblica per 13,5 miliardi di euro approntato dal governo di Atene. Dal canto suo, la Spagna ha fatto il pieno in un’asta di titoli a 12 e 18 mesi, con tassi in deciso calo.
A Zurigo il titolo Julius Bär sale del 2,17%. L’aumento di capitale proposto dalla banca agli azionisti per finanziare l’acquisto delle attività di gestione patrimoniale al di fuori degli Stati Uniti dell’americana Merrill Lynch sarà limitato a 500 milioni di franchi, invece dei 750 milioni previsti. L’istituto ha voluto così tener conto delle reazioni dell’azionariato. I 750 milioni erano ritenuti necessari anche per garantire la flessibilità futura della banca, aveva spiegato l’istituto il 13 agosto all’annuncio della transazione.
Il Credit Suisse avanza dell’1,61%, l’UBS dello 0,85%. Più contenuti gli aumenti dei valori guida assicurativi con Swiss Re in crescita dello 0,57% e Zurich dello 0,13%. Fra i titoli più legati ai cicli congiunturali, ABB perde l’1,65%, influenzata dal peggioramento del giudizio di Deutsche Bank.
Quanto ai pesi massimi difensivi, Nestlé cresce marginalmente (+0,08%), mentre Novartis (-0,17%) e Roche (-0,29%) hanno un impatto negativo sul listino.
Sul mercato allargato, fra le imprese che hanno presentato stamane il bilancio semestrale Straumann lascia sul terreno l’11,88%. I risultati sono inferiori alle previsioni e il produttore di impianti dentali ha abbassato le previsioni per il 2012.
