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Borsa svizzera amplia perdite

(Keystone-ATS) La borsa svizzera amplia le perdite con l’indice SMI dei principali titoli che in fine di mattinata segna una flessione del 2,07% a quota 8’635,27, mentre l’indice complessivo SPI arretra del 2,02% a 8’910,00 punti.

L’inizio dell’anno è stato negativo su tutte le principali piazze europee, in forte calo dopo il crollo dei listini asiatici nonostante la crescita dell’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona a dicembre.

Le borse cinesi di Shanghai e Shenzhen, dopo aver segnato una flessione di oltre 7 punti percentuali, sono state costrette stamane alla chiusura “forzata” in base a un meccanismo automatico di “interruzione degli scambi” introdotto proprio oggi – primo giorno di negoziazione del 2016 – per frenare la volatilità sui mercati asiatici.

Il blocco ha fatto seguito alla nuova frenata a dicembre per l’industria cinese, con l’indice Pmi manifatturiero sceso a 48,2 punti, sotto le attese degli analisti che si aspettavano invece una crescita. Si è trattato, ricorda l’agenzia Bloomberg, del quinto mese consecutivo in calo, la serie negativa più lunga dal 2009. I listini subiscono inoltre le ripercussioni delle tensioni tra Iran e Arabia Saudita.

Sulla piazza zurighese le perdite più consistenti vengono fatte segnare dal segmento del lusso, con Swatch in arretramento del 4,34%, mentre Richemont lascia sul terreno il 3,61%. Molto deboli anche i bancari (Credit Suisse -3,46%; Ubs – 2,72%; Julius Bär -2,28%), così come gli assicurativi: Zurich Insurance in particolare cede il 3,06%.

Resistono meglio i titoli difensivi, che pur essendo in rosso, fanno meglio dell’andamento generale del mercato: il colosso dell’alimentare Nestlé flette dell’1,41%, Novartis dell’1,44% e Roche dell’1,63%.

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