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Borsa svizzera ancora in rosso

(Keystone-ATS) Continua l’odierno percorso in rosso della Borsa svizzera. Alle 15:00 circa l’indice dei titoli guida SMI perdeva lo 0,26% a 10’228,55 punti, quello allargato SPI lo 0,23% a 12’356,62.

Dopo i recentissimi record c’è quindi una piccola frenata. A livello di congiuntura internazionale influisce la decisione della Fed, che ha tagliato ieri il costo del denaro per la terza volta nel 2019, con i tassi di interesse in calo di un altro quarto di punto.

Dall’Italia invece giunge la notizia che in tre mesi sono stati persi 60 mila occupati. Il Prodotto interno lordo italiano nel terzo trimestre del 2019 è invece salito dello 0,1% rispetto al secondo trimestre e dello 0,3% su base annua.

Nel terzo trimestre 2019 il Pil è salito dello 0,2% nella zona euro e dello 0,3% nella Ue a 28 rispetto al trimestre precedente, secondo la stima flash di Eurostat. Nel secondo trimestre il Pil era aumentato dello 0,2% sia nella zona euro che nella Ue a 28. Sempre secondo Eurostat scende allo 0,7% il tasso di inflazione a ottobre 2019 rispetto allo 0,8% di settembre.

In Svizzera gli occhi degli analisti sono invece puntati su diverse aziende che hanno reso noto gli andamenti trimestrali. Il titolo di Swisscom, che registra un calo dell’utile e del fatturato, guadagna attualmente lo 0,32%.

Geberit, che può contare su un fatturato in leggero aumento, segna un deciso +1,33%, mentre il riassicuratore Swiss Re, con un utile in crescita del 23% a 1,3 miliardi di dollari, incassa un -1,49%. Fra gli altri titoli risulta particolarmente pesante Credit Suisse (-1,94%), che si aggiudica la momentanea maglia nera. Piuttosto bene invece Richemont (+0,85%).

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