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Borsa svizzera chiude in calo, SMI -0,86%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera, chiusa ieri per la Pentecoste, ha terminato le contrattazioni odierne in territorio negativo con l’indice SMI dei titoli guida in flessione dello 0,86% a quota 9’272.68. Anche l’indice complessivo SPI è arretrato dello 0,86% a 9’410.30 punti.

I mercati, secondo alcuni osservatori, sono stati prudenti in considerazione del voto amministrativo spagnolo e delle possibili conseguenze sulle prossime legislative, ma ha continuato a destare preoccupazione pure la partita a poker che si sta giocando ad Atene.

Stamane il capo del fondo di salvataggio europeo Esm, Klaus Regling, ha fatto sapere che “il tempo stringe e per questo si lavora senza sosta ad un accordo, senza il quale “Atene non può avere altri prestiti e quindi rischia il fallimento”. Il ministro ellenico delle finanze Yanis Varoufakis ha controbattuto che la Grecia ripagherà quanto dovuto al Fondo monetario internazionale.

Vi è poi incertezza dopo le dichiarazioni della presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, secondo cui “è vicino il tempo” per una stretta monetaria.

Sulla piazza zurighese è risultato in affanno il segmento del lusso, con Richemont che ha ceduto il 2,09% (a 84.15 franchi) e Swatch l’1,92% (a 383.90 franchi), dopo una valutazione negativa della Banca cantonale di Zurigo. Poco tonici i pesi massimi difensivi: il colosso dell’alimentare Nestlé ha fatto un passo indietro dello 0,68% (a 72.95), Novartis è scesa dell’1,12% (a 97.00 franchi) e neppure Roche è riuscita a mantenersi a galla (-0,61% a 276.20 franchi).

Tra i bancari UBS (-0,39% a 20.25 franchi) ha fatto meno peggio di Julius Bär (-0,96% a 51.50 franchi). Pesante l’arretramento di Credit Suisse, scivolata del 2,29% (a 24.74 franchi). Tutti negativi i titoli più sensibili alle variazioni congiunturali ad eccezione di ABB che in controtendenza rispetto all’andamento del mercato ha messo segno un progresso dello 0,64%(a 20.58 franchi).

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