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Borsa svizzera chiude in ribasso, SMI -0,62%

(Keystone-ATS) Giornata negativa per la borsa svizzera, che ha chiuso in ribasso sulla scia dei timori di una escalation in Ucraina e di insoddisfacenti dati congiunturali europei: l’indice dei valori guida SMI ha terminato a 8290,16 punti (-0,62% rispetto a ieri), mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,68% a 8202,45 punti.

Il mercato ha vissuto un altro giorno di vendite, dopo che ieri aveva interrotto temporaneamente una serie negativa che dura ormai da diverse sedute. A pesare sono le incertezze geopolitiche, Ucraina in primis, e il timore che la Federal Reserve, alla luce degli ultimi buoni dati economici americani, possa alzare i tassi prima del previsto.

Sul fronte congiunturale è stata registrata la brusca frenata per gli ordinativi alle fabbriche in Germania e il dato del Pil italiano inferiore alle attese: la Penisola è tornata ufficialmente in recessione. Tutte le piazze europee sono quindi andate costantemente calando, per poi recuperare però non poco nel finale grazie all’orientamento più ottimista di Wall Street.

La gran parte delle chip elvetiche ha comunque ceduto terreno, con l’SMI che ha nel frattempo quasi completamente bruciato tutti i guadagni di corso realizzati dall’inizio dell’anno. Ormai lontano appare il picco di 8763,98 punti raggiunto l’11 giugno.

Sotto pressione è risultata in particolare Swiss Re (-2,98% a 74,80 franchi), che ha presentato un utile trimestrale inferiore alle previsioni degli analisti. Debole è apparsa anche Zurich (-0,69% a 260,50 franchi). Si sono invece almeno in parte ripresi nelle ultime ore i bancari UBS (+0,13% a 15,44 franchi) e Credit Suisse (-0,16% a 24,53 franchi) – che, insieme ad altri istituti, si sono visti respingere negli Usa i loro piani anti-bancarotta – nonché Julius Bär (-0,05% a 38,79 franchi).

Non hanno brillato i titoli più legati ai cicli economici come ABB (-0,39% a 20,51 franchi), Geberit (-2,00% a 299,10 franchi), Holcim (-1,67% a 70,80 franchi) e Adecco (-1,88% a 65,35 franchi): per quest’ultima società, che pubblicherà domani i semestrali, Deutsche Bank ha fortemente ridotto l’obiettivo di corso.

Actelion (-2,48% a 106,10 franchi), già arretrata marcatamente ieri, non è riuscita a stabilizzarsi: da inizio gennaio il titolo ha comunque beneficiato della migliore performance dell’SMI, salendo di circa il 40%. Nel segmento del lusso Swatch (+0,19% a 486,00 franchi) si è mossa meglio di Richemont (-0,52% a 86,05 franchi).

Non sono riusciti ad aiutare il listino Novartis (-0,95% a 78,25 franchi) e Roche (-0,99% a 260,70 franchi), mentre ha decollato nel finale il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (+0,15% a 67,10 franchi).

Swisscom (-1,39% a 497,50 franchi) ha fatto sapere di essere in dirittura d’arrivo nella sua acquisizione di PubliGroupe. Transocean (+0,28% a 25,38 franchi) pubblicherà nella notte i suoi risultati. Completano il quadro Givaudan (-1,43% a 1448,00 franchi), SGS (-0,46% a 1969,00 franchi) e Syngenta (+0,06% a 324,10 franchi).

Nel mercato allargato Banca Coop (-0,12% a 43,00 franchi) ha comunicato di aver affidato la guida operativa ad interim a Sandra Lienhart.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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