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Borsa svizzera chiude in ribasso, SMI -1,25%

(Keystone-ATS) I timori sulla congiuntura mondiale, alimentati della decisione sui tassi della Fed, hanno spinto al ribasso la borsa svizzera. L’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 8739,22 punti, in flessione dell’1,25% rispetto a ieri.

Il listino globale SPI ha perso l’1,10% a 8915,54 punti. Gli investitori hanno reagito con inquietudine alla rinuncia da parte della Federal Reseve di aumentare il costo del denaro. Il contesto interno americano – è il ragionamento degli analisti – non giustifica lo status quo, quindi se la Fed non alza i tassi è perché teme per quanto sta accadendo in Cina e non esclude nuove turbolenze.

L’esitazione dell’istituto riflette un’incertezza di fondo che non è mai positiva per le azioni, fanno notare gli specialisti. La Fed aveva la possibilità di fare chiarezza e non l’ha fatto: ancora una volta non si conoscono i tempi del rientro dalla politica monetaria ultraespansiva praticata dalla banca centrale. Il pericolo è che ora i mercati inseguano con ancora più nervosismo ogni dato congiunturale che viene pubblicato.

La volatilità è stata peraltro favorita nella seduta odierna anche dal fatto che oggi è il cosiddetto “giorno della streghe”: quattro volte all’anno – il penultimo venerdì alla fine di ogni trimestre – scadono infatti futures e opzioni su indici e azioni, ciò che provoca spesso un aumento degli scambi e sbalzi non indifferenti.

Anche sul fronte interno i movimenti dei singoli titoli sono stati in parte assai marcati, nonostante la scarsità di notizie. In difficoltà sono apparsi UBS (-3,01% a 18,67 franchi), Credit Suisse (-3,99% a 25,03 franchi) e Julius Bär (-2,58% a 44,47 franchi): in tutta l’Europa i bancari hanno sofferto, perché con i tassi fermi sfuma la possibilità di migliorare i margini nelle attività di credito. Un po’ meglio è andata agli assicurativi Zurich (-1,65% a 262,10 franchi) e Swiss Re (-1,00% a 83,75 franchi).

Male orientati sono rimasti per tutta la giornata i valori maggiormente esposti ai cicli congiunturali come ABB (-3,26% a 17,51 franchi), Adecco (-3,00% a 72,75 franchi), Geberit (-1,26% a 304,80 franchi) e LafargeHolcim (-2,49% a 56,85 franchi). Nel segmento del lusso Swatch (-0,78% a 380,00 franchi) si è difesa meglio di Richemont (-1,62% a 76,05 franchi). Transocean (-6,19% a 14,39 franchi) ha interrotto un trend positivo che l’interessava da diverse sedute.

La tendenza generale non ha risparmiato i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,74% a 73,45 franchi), Roche (-0,58% a 257,30 franchi) e Novartis (-1,01% a 93,35 franchi): quest’ultima multinazionale si è vista autorizzare in Svizzera il farmaco Entresto e attraverso il CEO Joe Jimenez ha annunciato un rallentamento della crescita dei mercati emergenti.

Unico titolo in controtendenza è risultato Swisscom (+0,12% a 487,40 franchi), mentre in bilico si è fermato Actelion (invariata a 131,50 franchi). Completano il quadro delle blue chip Givaudan (-0,86% a 1619,00 franchi) e SGS (-1,50% a 1708,00 franchi).

Nel mercato allargato Plazza (-0,05% a 197,00 franchi) ha fornito precisazioni su risultati semestrali già noti. Ha informato sull’andamento degli affari anche BVZ (invariata a 452,50 franchi).

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