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Borsa svizzera chiude negativa, SMI -0,38%

(Keystone-ATS) Seduta fiacca per la borsa svizzera che ha chiuso con l’indice dei valori guida SMI a 8’185,53 punti, in flessione dello 0,38% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI ha ceduto lo 0,36% a quota 8’854,99.

I mercati europei oggi sono stati tutti poco tonici – in attesa dell’appuntamento di domani, quando la BCE si riunirà per decidere sui tassi di interesse – e già stamane le borse asiatiche erano apparse affaticate nonostante i positivi segnali sulle attività manifatturiere cinesi.

Dagli Usa sono peraltro giunti dati macro economici (indice Ism manifatturiero sopra le attese, spese per le costruzioni peggiori di quanto previsto) che assieme alle statistiche sulla disoccupazione, in programma venerdì, dovrebbero dare segnali importanti sulla sostenibilità di una nuova stretta monetaria da parte della Fed.

Sulla piazza zurighese ha prevalso nettamente il segno meno, malgrado per l’industria svizzera si stia profilando un boom, con l’indice dei responsabili degli acquisti che a maggio si è attestato al livello più alto dal febbraio 2014.

Sotto pressioni i bancari: Credit Suisse ha fatto uno scivolone del 2,57% (a 13.27 franchi) a causa della distribuzione dei dividendi, ma nella parabola discendente sono finite pure Ubs (-1,63% a 15.11 franchi) e Julius Bär (-0,88% a 43.84 franchi). Gli investitori guardano con molta circospezione al comparto bancario, che è stato di conseguenza investito dagli ordini di vendita.

Appesantiti sono risultati anche gli assicurativi, con Zurich a -0,83% (a 238.50 franchi) e Swiss Re a -0,56% (a 88.80 franchi), mentre Swiss Life è riuscita a rimanere aggrappata alla soglia della parità (+0,12% a 258.00 franchi).

Tra i pesi massimi difensivi il colosso dell’alimentare Nestlé non ha registrato variazioni rispetto alle quotazioni di ieri (a 73.40 franchi). In calo Novartis (-0,25% a 78.70 franchi), così come Roche (-0,42% a 259.80 franchi). Nel segmento del lusso Swatch ha perso lo 0,34% (a 292.00 franchi) e Richemont lo 0,77% (a 58.10 franchi). Sempre in difficoltà, tra i valori difensivi, Swisscom (-1,25% a 467.70 franchi ), che continua a soffrire per l’eventualità di un sì popolare all’iniziativa sul servizio pubblico.

Sul mercato allargato la società farmaceutica Santhera ha messo a segno un balzo del 9,63% (a 82.00 franchi) dopo che test clinici hanno confermato la validità di un suo farmaco contro la miopatia. Orascom, che ha annunciato una ristrutturazione interna e una rinegoziazione delle modalità di finanziamento con le banche, è progredita del 5,65% (a 7.86 franchi).

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