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Borsa svizzera chiude negativa, SMI -0,60%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha chiuso in territorio negativo, con l’indice SMI dei titoli guida in flessione dello 0,60% a 7’971,15 punti, mentre l’indice complessivo SPI è arretrato dello 0,56% a quota 8’432,54.

Sui mercati hanno pesato i dati macro poco confortanti arrivati dal Giappone e dalla Cina. Il pil giapponese è sceso nel quarto trimestre del 2015 dello 0,3% rispetto al terzo trimestre e dell’1,1% su base annua, ma a preoccupare è stato soprattutto il tonfo dell’export cinese, crollato a gennaio del 25,4%, anche a causa del fermo delle attività dovuto al Capodanno lunare. Il dato ha alimentato i timori di un raffreddamento mondiale.

Gli investitori si sono mostrati peraltro prudenti in attesa della prossima riunione della Bce dalla quale ci si attende un nuovo allentamento della politica monetaria per sostenere l’economia dell’Eurozona

Tutte le blue chip hanno avuto un andamento negativo, con poche eccezioni: si sono infatti mantenuti a galla solo Richemont (+1,04% a 67.70 franchi), sulla base di speculazioni circa un eventuale interesse per la britannica Burberry, mentre la concorrente Swatch è scivolata leggermente dello 0,05% (a 367.40 franchi).

Sopra soglia della parità pure Syngenta (+0,42% a 407.70 franchi), dopo che Chemchina ha presentato ufficialmente l’offerta d’acquisto per il gruppo agrochimico basilese, e Swisscom (+1,0% a 506.50 franchi).

Sotto pressione i i bancari: UBS ha lasciato sul terreno l’1,81% (a 16.25 franchi), Credit Suisse il 2,47% (a 15.02 franchi) e Julius Bär l’1,30% (a 42.53 franchi). Hanno trascinato al ribasso i listini i pesi massimi difensivi con il colosso dell’alimentare Nestlé in flessione dello 0,42% (a 71.25 franchi). Non hanno fatto molto meglio i farmaceutici Novartis (-0,28% a 72.00 franchi) e Roche (-0,40% a 250.80 franchi).

Transocean non ha approfittato del rialzo dei prezzi del petrolio e ha fatto un tonfo del 7,44% (a 11.69 franchi), mentre tra i valori più esposti ai cicli congiunturali la prestazione peggiore è stata fatta segnare da LafargeHolcim (-3,44% a 41.84 franchi).

Sul mercato allargato hanno presentato i risultati aziendali Valora (+7,11% a 223,11 franchi), Mikron (+3,21% a 6.10 franchi), Feintool (+ 0,12% a 85.50 franchi), Inficon (-3,69% a 300.00 franchi), Huber+Suhner (+0,33% a 45.35 franchi) e Goldbach (+1,64% a 24.75 franchi). Alpiq, che ieri ha presentato conti in rosso per 830 milioni, ha perso un ulteriore 11,92% (a 85.00 franchi).

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