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Borsa svizzera chiude negativa, SMI -0,94%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha accentuato le perdite in finale di seduta con l’indice SMI dei titoli guida che ha chiuso in flessione dello 0,94% a 8’573,31 punti, mentre l’indice complessivo SPI è arretrato dello 0,92% a quota 8’766,29.

Sull’andamento dei mercati hanno pesato preoccupazioni relative allo sviluppo dell’economia cinese, dopo i dati sull’inflazione a settembre che hanno registrato l’ennesima battuta d’arresto dei prezzi alla produzione. Vi è ora attesa per il Beige Book della Federal Reserve.

Un governatore della Fed ha detto in un’intervista di non aspettarsi un aumento quest’anno dei tassi di interesse. “Al momento la mia aspettativa è che, dato lo stato dell’economia, non sarebbe appropriato aumentare i tassi”, ha affermato Daniel Tarullo, prendendo così le distanze dalla presidente Janet Yellen, che prevede un rialzo entro fine dicembre.

Sulla piazza zurighese sono finiti sotto pressione i titoli ciclici, quali ABB (-0,79% a 17.66 franchi), Geberit (-0,70% a 311.70 franchi) e LafargeHolcim (-1,21% a 53.10 franchi). Sono scivolati all’indietro la volatile Transocean (-2,48% a 14.97 franchi), che risente dell’evoluzione del prezzo del petrolio, e Syngenta (-0,57% a 298.20 franchi), che domani presenterà i risultati trimestrali: gli analisti pronosticano per la la società agrochimica un sensibile calo del fatturato.

Nessuno titolo del listino principale è risultato di segno positivo: solo Richemont, nel segmento del lusso, si è mantenuta a galla (invariata a 82.40 franchi), mentre Swatch ha fatto un piccolo passo indietro (-0,15% a 393.70 franchi).

Sui finanziari ha inciso negativamente la performance trimestrale di JPMorgan, inferiore alle attese: Julius Bär ha ceduto l’1,94% (a 45.42 franchi), Credit Suisse l’1,50% (a 23.65 franchi) e UBS lo 0,64% (a 18.71 franchi). Ieri sera l’autorità di vigilanza americana SEC ha indicato che UBS ha accettato di pagare 19,5 milioni di dollari per mettere fine a un contenzioso negli USA legato a prodotti finanziari complessi.

Tra i pesi massimi difensivi Roche ha perso l’1,45% (a 252.00 franchi), Novartis lo 0,91% (a 87.45 franchi) e il colosso dell’alimentare Nestlé lo 0,87% (a 74.35 franchi).

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