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Borsa svizzera chiude negativo, SMI -0,24%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha avviato le contrattazioni dopo la pausa della Pentecoste in territorio negativo: l’indice SMI dei principali titoli è sceso dello 0,24% rispetto a venerdì a 7’906,76 punti, mentre l’indice complessivo SPI ha ceduto lo 0,09% a quota 8’563,02.

Il rallentamento ha riguardato buona parte dei mercati europei, tranne Londra, in scia all’apertura negativa di Wall Street e all’indebolimento del corso del petrolio. Ma a incidere sono stati soprattutto i dati in provenienza dagli Stati Uniti: la progressione della produzione industriale negli USA in aprile (+0,7%, l’incremento maggiore dal novembre 2014) e la risalita dei prezzi al consumo (+0,4%, l’aumento maggiore dal 2013) hanno alimentato speculazioni su un possibile ritocco verso l’alto dei tassi di interesse.

Al riguardo il presidente della Fed di Richmond, Jeffrey Lackers, intervistato dal Washington Post, ha affermato che la possibilità di un rialzo a giugno “è molto forte”. Secondo Lackers l’inflazione si sta infatti muovendo verso il target del 2% e i rischi al ribasso per l’economia si sono “dissolti” rispetto all’inizio dell’anno.

Sul fronte interno sono stati investiti dagli ordini di vendita i principali titoli bancari: UBS è arretrata del 2,68% (a 14.16 franchi) e Credit Suisse dello 0,52% (a 13.32 franchi). In controtendenza Julius Bär (+2,38% a 40.07 franchi), che ha allungato decisamente il passo. Richiesti anche gli assicurativi con Swiss Life (+0,84% a 240.80 franchi), Swiss Re (+1,23% a 86.25 franchi) e Zurich Insurance (+1,21% a 234.40 franchi) tutti in territorio positivo.

Nel segmento del lusso Swatch ha fatto un passo indietro dell’1,74% (a 300.00 franchi, scivolando a tratti sotto questa soglia per la prima volta dall’ottobre del 2011) e al trend al ribasso non è sfuggita nemmeno la concorrente Richemont (-0,41% a 60.75 franchi).

Syngenta, nel mirino di ChemChina, ha ceduto lo 0,79% (a 391.40 franchi). Oggi è stato annunciato che l’offerta pubblica d’acquisto lanciata dal colosso cinese sulla società basilese è stata prolungata fino al 18 luglio. Sull’operazione, secondo notizie di agenzia, si pronuncerà anche il ministero americano dell’agricoltura e c’è chi dubita che la transazione possa andare in porto.

Tra i farmaceutici Novartis (+0,07% a 73.35 franchi) si è mantenuta a galla, mentre hanno perso terreno Roche (-0,49% a 243.90 franchi) così come il terzo peso massimo difensivo Nestlé (-0,34% a 72.75 franchi). Immutata la società biotecnologica Actelion (a 155.90 franchi) che ha ricevuto l’autorizzazione per la commercializzazione del suo farmaco Uptravi nell’Unione europea.

In ordine sparso i valori più esposti alle variazioni congiunturali: Geberit, che ha annunciato una ristrutturazione della sua filiale francese Allia, è salita dello 0,14% (a 370.40 franchi).

In difficoltà, sul mercato allargato, Orascom (-5,46% a 7.79 franchi) che ieri ha lanciato un avvertimento sui risultati con la previsione di una perdita netta da 26 a 28 milioni di franchi nel primo trimestre. Emmi, che ha rilevato la società americana Cowgirl Creamery Corporation – azienda che produce formaggio a base di latte bio – ha perso il 2,65% (a 587.00 franchi).

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