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Borsa svizzera chiude positiva, SMI +0,71%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha chiuso la seduta in territorio positivo, con l’indice SMI dei titoli guida in progresso dello 0,71% a 8’486,27 punti, mentre l’indice complessivo SPI è salito dello 0,65% a quota 9’291,29.

In generale i mercati sono risultati bene intonati dopo i nuovi record di Wall Street e le parole della presidente della Fed, Janet Yellen, che ha confermato la volontà di procedere a una stretta monetaria.

I segnali di un aumento dell’inflazione sul piano internazionale, che accrescono le probabilità di un incremento dei tassi di interesse, hanno messo le ali ai titoli bancari. Ha inciso positivamente anche il dato sulle vendite al dettaglio negli Usa, superiore alle attese degli analisti. Gli investitori, ha detto un operatore, “sperano in un boom negli USA”.

Sulla piazza zurighese è proseguita l’avanzata di Credit Suisse, malgrado l’annuncio, ieri, della perdita di 2,44 miliardi nell’esercizio 2016 a causa della maxi multa per la vicenda dei subprime. Gli operatori hanno guardato alla performance dell’istituto al netto delle sanzioni e il titolo è salito ulteriormente del 2,12% (a 15.42 franchi). Tendenza al rialzo anche per UBS (+1,32% a 16.15 franchi) e per Julius Bär (+1,66% a 49.01 franchi).

Di segno più i valori più sensibili alle variazioni congiunturali, con ABB a +0,35% (a 22.98 franchi), Adecco a +0,21% (a 71.80 franchi), Geberit a +0,63% (a 428.50 franchi) e LafargeHolcim a +1,07% (a 56.85 franchi). Sotto la soglia della parità invece Syngenta (-0,12% a 431.20 franchi): ieri le autorità americane avevano detto di avere bisogno di più tempo per valutare l’acquisizione della società da parte del colosso ChemChina.

Tra i pesi massimi difensivi i farmaceutici Novartis (+0,93% a 75.80 franchi) e Roche (+1,73% a 241.50 franchi), hanno recuperato terreno dopo l’arretramento di ieri, sospinti dal rafforzamento del dollaro che agevola le esportazioni verso gli USA. Il gruppo biotecnologico Actelion, in procinto di passare sotto il controllo dell’americana Johnson & Johnson (J&J) è salito dello 0,41% (a 270.00 franchi). Ha invece faticato a rimanere a galla il gigante dell’alimentare Nestlé, che ha comunque chiuso a +0,21% (a 73.15 franchi). Nestlé domani presenterà il bilancio aziendale e gli analisti si aspettano risultati in rallentamento.

Sul mercato allargato Schindler, che ha chiuso i libri contabili 2016 con affari e redditività in aumento, ha allungato dell’1,48% (a 191.50 franchi). Aryzta, precipitata ieri dell’11,5% dopo il siluramento dei vertici aziendali, ha ceduto un ulteriore 3,11% (a 32.05 franchi). Temenos, pur vantando risultati trimestrali in crescita, ha perso il 3,39% (a 71.25 franchi).

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