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Borsa svizzera in flessione, SMI -0.23%

(Keystone-ATS) Chiusura in territorio negativo oggi per la Borsa svizzera: l’indice SMI dei principali titoli, dopo aver iniziato la giornata su note positive, è rapidamente sceso al di sotto della linea di demarcazione. Sul mezzogiorno ha ritrovato la parità, ma nel primo pomeriggio è nuovamente tornato in negativo. Al “gong” di chiusura l’SMI segnava un calo dello 0,23% a 7’745.97 punti. Il listino completo SPI ha invce perso lo 0,20% a quota 7’353.92.

Secondo alcuni analisti interrogati dall’agenzia di informazioni finanziarie AWP, l’incertezza sulla Siria penalizza gli scambi. “La situazione rimane confusa e gli investitori non amano le incertezze”, ha in particolare affermato un investitore.

I contenuti dell’accordo tra Svizzera e Usa in merito al contenzioso fiscale non hanno invece destato sorprese tra gli investitori, e pertanto non ci sono state ripercussioni sul mercato, ha affermato all’AWP un collaboratore della banca Vontobel.

Secondo quest’ultima banca, il Credit Suisse (-1.87% a 26.82 franchi) dovrebbe pagare alle autorità giudiziarie Usa una multa superiore al miliardo di franchi e Julius Bär (-1.70% a 41.00 franchi) di circa 500 milioni di franchi. Queste somme non avranno una grande influenza sulla capitalizzazione di questi istituti, viene sottolineato.

Tra le SMI, una delle poche società che ha chiuso con dei guadagni è Zurich (+1.22% a 231.60 franchi). La conferenza telefonica organizzata stamattina dal CEO del gruppo, Martin Senn, e dal presidente ad interim del Cda, Tom de Swaan è quindi servita a rassicurare gli investitori. L’assicuratore era balzato agli onori della cronaca negli scorsi giorni in seguito al suicidio del responsabile delle finanze e alle successive dimissioni del presidente del Cda Josef Ackermann.

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