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Borsa svizzera in netto recupero rispetto ai giorni scorsi

(Keystone-ATS) Scatta l’ora del recupero alla borsa svizzera, che dopo una prima fase ancora una volta nervosa e caratterizzata da vistosi rimbalzi ha imboccato in mattinata con decisione la via della crescita. Alle 11.35 l’indice dei valori guida SMI segnava 8201,43 punti (+1,79% rispetto a ieri), mentre il listino globale SPI era in progressione dell’1,93% a 8092,12 punti.

Dopo diverse sedute di passione resta ora da vedere se il rimbalzo odierno sia solo di natura tecnica o se veramente qualcosa è cambiato a livello fondamentale. Nessuno sembra volersi sbilanciare: stando agli operatori l’insicurezza rimane palpabile.

Nei giorni scorsi le cattive notizie congiunturali provenienti soprattutto dall’Eurozona hanno spinto diversi investitori a separarsi dalle loro partecipazioni. Molti titoli sono così scesi sotto livelli critici che hanno fatto partire gli ordini di vendita automatici, innestando quindi una spirale negativa. Ha pesato anche il fatto che non tutti i trimestrali presentati dalle aziende elvetiche si sono dimostrati convincenti.

La mattinata sta trascorrendo povera di spunti, ma nelle prossime ore arriveranno dagli Usa risultati aziendali e dati macro importanti. Sul fronte interno, dopo l’abbuffata di trimestrali di ieri, scarseggiano le notizie di rilievo. Sia come sia, il mercato si annuncia a concludere la quarta settimana consecutiva in perdita. Fino a ieri l’arretramento settimanale era infatti del 3,8%.

Per quanto riguarda i singoli titoli è il giorno della vendetta per i bancari UBS (+2,69%), Credit Suisse (+2,23%) e Julius Bär (+2,64%), calati fortemente nelle scorse sedute. Tonici sono pure gli assicurativi Swiss Re (+1,20%) e Zurich (+2,07%).

Positivi sono i titoli particolarmente sensibili alla congiuntura come ABB (+1,19%), Adecco (+2,10%), Geberit (+1,94%) e Holcim (+2,76%). Contribuiscono a trainare il listino Novartis (+2,56%) e Roche (+2,26%), mentre un po’ più timido appare il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (+1,00%), che sembra ancora condizionato dal dato relativo alle vendite nei primi nove mesi, inferiore alle previsioni, pubblicato ieri.

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