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Borsa svizzera recupera nel finale, SMI +0,12%

(Keystone-ATS) Dopo una giornata debole, sul finale la Borsa svizzera ha ripreso quota. L’indice dei titoli guida SMI ha chiuso in crescita dello 0,12% a 6135,10 punti. Sul mercato allargato, l’SPI ha terminato praticamente invariato (+0,04% a 5539,01 punti).

La persistente incertezza che grava attorno ai negoziati tra la Grecia e i suoi creditori privati ha tenuto gli investitori lontano dai mercati, secondo operatori sentiti dalla Reuters.

La seduta si è contraddistinta da prese di guadagno sui titoli ciclici e bancari – in crescita nelle ultime sedute – e da acquisti sui titoli difensivi. UBS è in flessione dell’1,78% a 12,66 franchi, Credit Suisse dello 0,53% a 24,48 franchi e Julius Baer dello 0,83% a 38,17 franchi. Fra gli assicurativi ZFS ha chiuso in arretramento dello 0,83% a 227,80 franchi, mentre Swiss Re ha registrato un incremento dello 0,29% a 52,40 franchi.

Bene i pesi massimi difensivi. Nestlé ha terminato in crescita dello 0,75% a 53,65 franchi, Roche dello 0,98% a 164,60 franchi e Novartis dello 0,78% a 52 franchi.

Tra i ciclici, ABB è risultata in frenata del 2,32% a 19,39 franchi e Holcim dell’1,37% a 54,15 franchi. I titoli di ABB hanno risentito della forte flessione degli utili di Siemens, società il cui andamento degli affari è considerato un termometro sulle prospettive della congiuntura mondiale.

Sul mercato allargato, Arbonia Foster ha subito un’emorragia del 7,8% a 20,70 franchi. A causa dell’apprezzamento del franco e di problemi di capacità, la società turgoviese ha archiviato l’esercizio 2011 con un fatturato in calo del 4,7% a 1,35 miliardi di franchi su un anno. I dati presentati dalla società sono inferiori alle attese degli analisti che stimavano ricavi superiori agli 1,4 miliardi.

Vero e proprio tracollo per Petroplus (-83,7% a 0,24 centesimi) La società con sede a Zugo ha comunicato che chiederà la moratoria concordataria, precisando che i negoziati condotti nelle ultime settimane con i creditori non hanno avuto esito positivo. In Svizzera, la società gestisce la raffineria di Cressier (NE) che occupa 260 persone. Per quest’ultima unità vi sarebbero già degli interessati.

In calo anche il gruppo BKW (-2,6% a 37 franchi), che ha lanciato un avvertimento sugli utili: la società bernese prevede una perdita netta di 150 milioni di franchi per l’esercizio appena chiuso. Nella stesura dei conti annuali del 2011, BKW ha verificato il valore intrinseco dei propri impianti di produzione e, alla luce delle future possibilità reddituali, ha deciso di effettuare rettifiche di valore e costituire accantonamenti per un totale di circa 300 milioni di franchi.

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