Borsa svizzera rimane orientata al ribasso, Grecia fa paura
(Keystone-ATS) Le inquietudini relative alla Grecia continuano a pesare sui mercati europei, borsa svizzera in primis: alle 15.30 l’indice dei valori guida SMI segnava 9224,49 punti, giù dello 0,46% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI perdeva lo 0,54% a 9358,58 punti.
Le trattative fra il governo di Atene e i creditori potrebbero durare settimane: la volatilità è destinata quindi a rimanere elevata, ha affermato un operatore. In ambito congiunturale si attendono alcuni dati americani. Nell’Eurozona intanto l’inflazione in maggio è tornata sopra lo zero.
Per quanto riguarda la politica monetaria l’attenzione è concentrata sul rapporto della Fed che sarà pubblicato domani sera e che potrebbe fornire indicazioni circa i tempi del rialzo dei tassi. Domani si riunirà inoltre la Banca centrale europea.
Sul fronte interno si stanno mettendo in luce i bancari UBS (+0,79%), Credit Suisse (+0,40%) e Julius Bär (+0,78%), mentre poco mossi appaiono gli assicurativi Swiss Re (-0,18%) e Zurich (+0,10%).
Continuano a non avere un andamento univoco i titoli maggiormente sensibili alla congiuntura quali ABB (+0,44%), Adecco (invariata), Geberit (-0,73%) e Holcim (-0,34%). Anche nel segmento del lusso Swatch (+0,33%) si rifiuta di andare a braccetto con Richemont (-0,68%).
Frenano pesantemente il listino i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,82%), Novartis (-1,03%) e Roche (-1,32%). I titoli farmaceutici erano avanzati nettamente ieri e oggi sono scattati i realizzi di guadagno.
Nel mercato allargato gli occhi sono puntati su Aryzta (-7,84%), che ha informato sui primi nove mesi dell’esercizio 2014/2015, deludendo in relazione alla crescita organica e alle prospettive per il futuro. Giù anche Clariant (-4,54%), che soffre lo sgonfiarsi delle voci riguardo a un’acquisizione da parte del concorrente tedesco Evonik. Meyer Burger (+5,40%) approfitta per contro della notizia di un importante ordinativo.
