Borsa svizzera sempre negativa
(Keystone-ATS) La borsa svizzera recupera leggermente terreno, ma rimane debole. L’indice SMI dei titoli guida segna a due ore dalla chiusura 8’096,96 punti, in calo dello 0,82% rispetto a ieri, mentre l’indice complessivo SPI scende dello 0,75% a quota 8’836,4.
Gran parte delle blue chip sono di segno negativo, ma il forte movimento al ribasso che ha investito le banche si è nel frattempo attenuato, con UBS a -0,31%, Julius Bär a -1,02% e Credit Suisse, in sostanziale ascesa ieri, a -0,63%. Deboli anche gli assicurativi: Zurich perde l’1,16%, Swiss Re lo 0,17% e Swiss Life l’1,32%.
Sui titoli finanziari continuano a pesare i timori relativi alla tenuta di Deutsche Bank. Stamane è stato reso noto che una decina di hedge fund che lavorano con Deutsche Bank hanno spostato i loro asset presso altre banche per ridurre l’esposizione verso l’istituto tedesco, le cui condizioni finanziarie sono giudicate precarie dal mercato dopo la maxi-multa da 14 miliardi di dollari negli USA.
A Francoforte il titolo di Deutsche Bank ha toccato stamane nuovi minimi storici (-9%), infrangendo la soglia psicologica dei 10 euro, per poi risalire dopo le rassicurazioni di Goldman Sachs, secondo cui “la situazione di liquidità della banca è stabile”, e dopo le affermazioni del Ceo John Cryan, che in una lettera ai dipendenti ha parlato di “preoccupazioni ingiustificate”.
Sul fronte interno appesantiscono i listini i titoli giudicati più resistenti alle crisi: il colosso dell’alimentare Nestlé arretra dello 0,65% e perdite ancora più consistenti vengono fatte segnare dai farmaceutici Novartis (-1,55%) e Roche (-0,87%). Decisamente poco dinamico il segmento del lusso (Swatch -0,58%; Richemont-0,42%) e scarso vigore viene manifestato pure dai titoli ciclici più sensibili alle variazioni congiunturali: solo Geberit (+0,33%) si mantiene a galla. Sopra la soglia della parità anche SGS (+0,37%), Syngenta (+0,28%) e Givaudan (+0,20%).
