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Borsa svizzera termina in negativo, SMI -0,79%

(Keystone-ATS) L’ondata di vendite a livello mondiale sui mercati obbligazionari e la crisi del debito greco, tutt’ora irrisolta, hanno condizionato l’attuale giornata di contrattazioni alla Borsa svizzera.

In chiusura, l’indice SMI dei titoli guida ha perso lo 0,79% a 9044,98 punti. L’indice allargato SPI è calato dello 0,80% a 9201,15 punti.

La volatilità del mercato e una giornata in meno di contrattazioni hanno spinto gli investitori a ridurre le loro posizioni. “Non può certo far male incamerare i guadagni ancora disponibili”, ha affermato un broker citato dalla Reuters.

Ad ogni modo, regna un certo nervosismo sui mercati, come dimostra l’indice della volatilità, salito di ben il 7%. Il forte aumento dei rendimenti dei titoli obbligazionari hanno reso insicuri gli investitori.

A livello di singoli titoli, tra i bancari UBS ha ceduto lo 0,55% a 19,71 franchi, Credit Suisse lo 0,37% a 24,54 franchi e Julius Baer lo 0,70% a 48,32 franchi.

Per quanto riguarda le multe che le autorità americane potrebbero infliggere a diverse banche per manipolazione dei corsi, UBS potrebbe vedersi infliggere una sanzione di 800 milioni di dollari, come indica il Financial Times. Per un operatore di mercato citato da Reuters, UBS se la caverebbe ancora a buon mercato.

Tra gli assicurativi, Swiss Re ha terminato in discesa dello 0,43% a 81,80 franchi, mentre Zurich ha terminato invariata a 297,50 franchi. Swiss Life ha ceduto lo 0,31% a 228,70 franchi, nonostante risultati soddisfacenti pubblicati oggi. L’assicuratore zurighese ha aumentato la raccolta premi del 7% rispetto ai primi tre mesi del 2014 a 7,39 miliardi di franchi. L’azienda stima di aver realizzato una buona partenza nell’esercizio in corso.

Hanno appesantito i listi le vendite sui titoli rifugio per eccellenza come Roche (-0,79% a 265 franchi), Novartis (-0,89 a 94,85 franchi) e Nestlé (-1,17% a 71,80 franchi).

Tra i pochi titoli in positivo figurano Adecco (+0,48% a 73,45 franchi) e Transocean (+2,05% a 18,41 franchi). Nel caso di Adecco, si fanno sempre più forti le resistenze alla nomina quale futuro CEO di Alain Dehaze, invece di Dominik de Daniel, al posto del dimissionario Patrick De Maeseneire. Il responsabile del fondo di gestione patrimoniale americano Artisan, Daniel O’Keefe, ha chiesto al Cda dalla colonne del giornale economico “Finanz und Wirtschaft”, di ritornare su questa decisione.

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