Borsa svizzera vira in negativo, elevata volatilità
(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha virato in negativo: alle 15.20 l’indice dei valori guida SMI segnava 8914,23 punti, in flessione dello 0,57% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI perdeva lo 0,56% a 9056,07 punti.
Gli investitori appaiono restii ad impegnarsi, prima della decisione sui tassi che sarà resa nota stasera dalla Federal Reserve americana. Non sono attesi cambiamenti, ma potrebbero scaturire indicazioni importanti circa i tempi dei prossimi rialzi. Domani informerà sulla politica monetaria anche la Banca nazionale svizzera.
I corsi cominciano ad essere influenzati anche dall’avvicinarsi della scadenza di futures e opzioni su indici e azioni, in programma il penultimo venerdì alla fine di ogni trimestre: un appuntamento spesso destinato a provocare repentini mutamenti dei corsi.
In effetti l’indice svizzero di volatilità VSMI ha raggiunto 20 punti, un livello che non si vedeva da inizio febbraio, quando il mercato era ancora sotto il pieno influsso dell’abolizione del cambio minimo. La seduta sta per il resto rivelandosi assai povera di impulsi, con le tipiche caratteristiche dei mesi estivi. La scarsa propensione al rischio è anche favorita dal perdurare della crisi greca.
Stanno arretrando i bancari UBS (-0,70%), Credit Suisse (-0,08%) e Julius Bär (-0,79%), che ha annunciato una indagine interna in relazione allo scandalo FIFA. Scivolano indietro anche i valori maggiormente sensibili alla congiuntura come ABB (-0,19%), Adecco (-0,40%), Geberit (-0,76%) e Holcim (-0,79%). Non aiutano il listino i pesi massimi Nestlé (-0,79%), Novartis (+0,74%) e Roche (-0,53%). In controtendenza è unicamente Transocean (+0,12%)
Nel mercato allargato gli occhi sono puntati su Orell Füssli (-1,40%) dopo l’annuncio dell’entrata di Veraison Capital quale grande azionista. Interesse anche su Helvetia (+0,19%): in un’intervista il CEO Stefan Loacker ha prospettato un aumento del dividendo.
