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Borsa svizzera vira in negativo

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha reagito negativamente alle decisioni di politica monetaria annunciate dalla Banca centrale europea: a due ore dalla chiusura l’indice SMI dei principali titoli segna una flessione dell’1,59% a quota 8’873.32 punti.

L’indice complessivo SPI scende dell’1,42% a 9’130.62 punti.

La Bce ha deciso un ulteriore calo del tasso dei depositi, che scende così a -0,30%, mentre ha lasciato fermo il tasso di rifinanziamento allo 0,05%. Il presidente Mario Draghi ha anche detto che il programma di ‘quantitative easing’ durerà almeno fino al marzo 2017.

Le decisioni della Bce, meno incisive rispetto alle aspettative degli analisti, sono andate ad intrecciarsi con le dichiarazioni della presidente della Fed americana Janet Yellen, che ieri ha definito “un rischio” aspettare troppo per rialzare i tassi di interesse negli USA.

A condizionare i mercati azionari anche il Beige Book, secondo cui “l’economia americana cresce a una velocità modesta” anche se i consumatori americani rimangono “propensi a spendere”. Si tratta di uno scenario che rende più probabile un rialzo dei tassi durante la riunione della Fed del 15-16 dicembre.

Sulla piazza zurighese l’indice SMI ha invertito la rotta ed è sceso sotto la soglia psicologica dei 9 mila punti. Tutte le blue chip sono scivolate in negativo, ad eccezione di Adecco che evidenzia un +0,21%. Pesante tonfo, nel segmento del lusso, per Richemont (-2,38%), mentre la concorrente Swatch limita le perdite a -0,30%.

Tra gli assicurativi Zurich Insurance, dopo l’annuncio della partenza del direttore generale Martin Senn, cede il 2,36%. Il gruppo sta peraltro accelerando il suo programma di compressione dei costi: stamane ha indicato che trasferirà all’estero 300 posti di lavoro entro la fine del 2018.

Non sfuggono al movimento ribassista né i bancari (Julius Bär -0,16%; Credit Suisse -0,22%; UBS -0,85%), né i pesi massimi difensivi: il colosso dell’alimentare Nestlé arretra dell’1,11%, Novartis dell’1,08% e Roche dell’1,79%.

Sul mercato allargato Galenica, che prevede di scindersi in due unità indipendenti, si rafforza leggermente (+0,20%). In decisa progressione Bobst (+2,03%), che ha rivisto al rialzo gli obiettivi di crescita del fatturato.

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