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Brasile non ancora fuori dalla crisi, ma paese è solido

(Keystone-ATS) La presidente brasiliana Dilma Rousseff ha annunciato ieri che anche per il 2015 il Paese sudamericano soffrirà per gli effetti della crisi internazionale ed ha definito necessario un “riequilibrio fiscale” per rilanciare la crescita economica “il più rapidamente possibile”.

“Garantiamo la solidità dei nostri indicatori economici. Dobbiamo convivere con le incertezze e le oscillazioni dello scenario internazionale ma il mondo ha fiducia nel Brasile”, ha scritto Dilma nel messaggio inviato al parlamento in occasione dell’apertura della 55/a legislatura. La presidente ha anche assicurato che il suo secondo mandato presidenziale sarà contrassegnato da un forte impegno nella lotta alla corruzione.

Senza mai citare lo scandalo di tangenti a politici elargite dal colosso petrolifero pubblico Petrobras, Dilma ha promesso che si batterà contro “la storica impunità” e ha chiesto aiuto al parlamento e alla magistratura per mantenere alta la guardia e per approvare una riforma della politica.

Nel più lungo messaggio mai inviato alle Camere da un capo di stato brasiliano, Dilma ha scritto che il Paese è giunto al “limite fiscale” ma ha assicurato che le misure per il riequilibrio annunciate dal governo “saranno graduali”. Gli impegni per il futuro immediato comprendono anche la lotta alla burocrazia e l’introduzione di un sistema tributario agevolato per le piccole e medie imprese.

Il secondo governo Rousseff ha fissato inoltre all’1,2% la crescita del Pil per l’anno in corso.

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