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Brexit: i cittadini hanno deciso: il Regno Unito è fuori dall’Ue

I cittadini britannici hanno deciso: il Regno Unito è fuori dall'Unione europea. Keystone/EPA/HANNAH MCKAY sda-ats

(Keystone-ATS) I cittadini britannici hanno deciso: il Regno Unito è fuori dall’Unione europea. Dopo una notte di incertezza sui risultati, il ‘Leave’ ha vinto il referendum con il 51,9% dei voti, scatenando una valanga di reazioni politiche e finanziarie in tutto il mondo.

Il premier David Cameron, promotore della consultazione e del ‘Remain’, ha annunciato in mattinata le sue dimissioni, assicurando che la volontà del popolo verrà rispettata ma che sarà un nuovo leader a guidare i negoziati con l’Ue necessari a sancire il divorzio tra Londra e Bruxelles.

Canta vittoria invece il leader del partito anti-Ue Ukip, Nigel Farage, principale sostenitore del ‘Leave’, che ha inneggiato all”Independence Day’ e che, sin dalle prime ore del mattino e ancora prima dei dati ufficiali, chiedeva le dimissioni del premier. Ed esultano insieme a lui i leader dei partiti euroscettici di mezza Europa, da Marine Le Pen del Front National a Geert Wilders dell’olandese Pvv che invocano simili referendum per l’uscita della Francia e dell’Olanda. “Ora tocca a noi”, twitta anche il leader italiano della Lega Matteo Salvini.

Il ‘Remain’ ha vinto a Londra, Irlanda del Nord e Scozia, dove non è escluso che il governo indipendentista convochi un nuovo referendum per staccarsi da Londra e riabbracciare l’Ue.

L’esito del voto britannico ha subito scatenato l’inferno nei mercati finanziari con il crollo delle Borse, da New York a Tokyo. A picco quelle europee: l’indice Euro Stoxx cede il 9,1%, con crolli che vanno dal -11,7% di Milano all’8,9% di Parigi, passando per il 7,2% di Francoforte e l’11,5% di Madrid. Londra perde il 5,1% tra sospensioni a raffica. Scaricate le banche greche, con Eurobank Ergasi e Alpha Bank in calo del 30%.

Dopo un’apertura in profondo rosso, con perdite che non si vedevano da gennaio 2015 quando la Banca nazionale svizzera aveva abolito la soglia minima di cambio con l’euro, la borsa svizzera si è un po’ ripresa. Alle 11.00 circa l’indice dei valori guida SMI segnava 7’776.96 punti, in flessione del 3,07% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI perdeva il 2,90% a 8’431.63 punti.

La Banca nazionale svizzera (BNS) è intervenuta sul mercato valutario visto che il risultato del referendum ha provocato pressioni in crescita sul franco. La Banca centrale europea (Bce) fa sapere che è pronta a iniettare liquidità in euro e in altre valute per far fronte ai contraccolpi della Brexit.

Ad agitarsi sono soprattutto le cancellerie europee. “Una giornata molto triste per l’Europa”, è il commento più diffuso tra i leader di un’Europa sotto shock, che in queste ore pensa a come rilanciare il progetto comunitario. “Non ci sarà un vuoto legislativo”, ha assicurato il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, che ha convocato un vertice informale a 27, a margine di quello già previsto a 28 per martedì prossimo.

Già oggi a Lussemburgo si vedranno i ministri degli Esteri Ue, mentre lo stesso Tusk è atteso a Roma, poi a Berlino e Parigi. I leader di Italia, Francia e Germania, Matteo Renzi, François Hollande e Angela Merkel, si sono già consultati in una frenetica girandola di telefonate e Berlino ospiterà domani una riunione dei sei Paesi fondatori.

Intanto in ogni singola capitale i governi convocano riunioni di crisi per valutare le prossime mosse. Guardano al Vecchio continente anche dal resto del pianeta. “Auspichiamo che ora Gran Bretagna e Unione Europea possano trovare una base negoziale. Un’Europa stabile è nell’interesse di tutti”, è il primo commento che arriva da Pechino. Dagli Usa la Casa Bianca fa sapere che il presidente Barack Obama è stato informato sul risultato, mentre il candidato repubblicano Donald Trump, appena sbarcato in Scozia per inaugurare il suo Golf club, ha salutato il voto come una “grande notizia”: “I britannici si sono ripresi il loro Paese”.

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