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Brexit: ministri 27, Londra deve pagare anche costi ritiro

Murales ispirato alla Brexit di Banksy, uno tra i più famosi street artist del mondo (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/EPA/GERRY PENNY sda-ats

(Keystone-ATS) Londra “dovrà coprire pienamente i costi specifici collegati al ritiro, come quelli per la ricollocazione delle agenzie europee che attualmente hanno base nel Regno Unito”. È scritto nelle conclusioni del Consiglio affari generali a 27 sulla Brexit.

“Ci deve essere un unico accordo finanziario ed il Regno Unito deve onorare la sua quota di tutti gli impegni presi in qualità di stato membro della Ue”, precisano le conclusioni del consiglio che oggi ha formalmente approvato le direttive negoziali ed il mandato per la trattativa europea.

L’accordo finanziario, per il quale le stime ufficiose di parte europea variano tra 60 e 100 miliardi di euro che Londra dovrebbe pagare, secondo i ministri “dovrebbe includere un calcolo dell’ammontare totale ed un programma di pagamenti, così come ulteriori regole e accordi per affrontare questioni specifiche”.

Nella conferenza stampa a conclusione del Consiglio, il capo negoziatore Michel Barnier ha affermato di “sperare di incontrare al più presto possibile i colleghi britannici al tavolo negoziale” e di “non vedere l’ora di lavorare con spirito positivo per trovare terreno comune” ma ha anche previsto che il negoziato “sarà difficile” e che “ci saranno momenti di tensione”.

Il vicepremier maltese, Louis Grech, a nome della presidenza di turno della Ue ha dal canto suo sottolineato che tra i 27 “non ci si fa alcuna illusione che questi negoziati saranno complessi e molto lontani dall’essere lineari”. “Per di più – ha aggiunto – c’è una finestra temporale limitatissima, cosa che aggiunge pressione ad un processo già difficile”.

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