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Bruxelles: media, “arma biologica” in zaino trovato il 25 marzo

(Keystone-ATS) Un “sacchetto di plastica con escrementi e testicoli di animali” che potrebbe sviluppare “un’arma biologica” rudimentale è stato trovato, assieme a tre carte di identità, nello zainetto di Abderrahman Ameuroud.

Il terrorista arrestato a Schaerbeek il 25 marzo è considerato complice di Reda Kriket, arrestato nel covo di Argenteuil in Francia dove vennero trovati esplosivo, alcuni kalashnikov e pistole.

Lo scrive il quotidiano Dernieure Heure che, contestando la smentita data ieri dalla Procura federale belga, pubblica un’informativa di polizia in cui è scritto che “se si mescola una combinazione di elementi di questo tipo per dieci giorni in un ambiente buio, può provocare una reazione tossica”.

“Questa informazione la si può trovare in certi forum jihadisti” è scritto nell’avviso generale di polizia, in cui si invitano tutti gli agenti a prendere “particolari precauzioni” nel corso delle perquisizioni, avvisando che in caso di contatto “si possono infettati da batteri e virus che provocano tifo, tetano, botulismo, colera o listeriosi”.

Nell’informativa pubblicata dalla DH è scritto anche che “abbiamo buone ragioni di credere che lo Stato Islamico o sostenitori dello Stato Islamico stiano cercando di sperimentare armi biologiche”.

La procura federale ieri aveva sfumato questa interpretazione, ma il quotidiano riconfermando la notizia data nei giorni scorsi sottolinea che “la presenza degli elementi” trovati nello zaino di Ameuroud “non è contestata” dalla procura.

Pubblicando la nota di polizia la DH afferma che “per provare la nostra buona fede purtroppo non possiamo fare altro che riprodurre il documento emesso dalle forze di polizia ed al quale la procura federale ha opposto una forma di smentita”. Il quotidiano osserva che “non è la prima volta che si sente questa cacofonia di comunicazione” fra procura e polizia “nei dossier degli attentati di Parigi o Bruxelles”.

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