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Bufera su governo polacco. Opposizione: via premier

Donald Tusk KEYSTONE/EPA/OLIVIER HOSLET sda-ats

(Keystone-ATS) Il governo polacco della premier Beata Szydlo, del partito ultraconservatore ed euroscettico Diritto e Giustizia, esce con le ossa rotte dal Consiglio europeo di Bruxelles.

Nella capitale belga Szydlo si è trovata completamente isolata, votando (da sola) contro la conferma del presidente Ue Donald Tusk, un suo concittadino ma avversario politico, e ha rifiutato di sottoscrivere la dichiarazione finale, evidenziando in particolare il suo ‘no’ ad un’Europa a più velocità.

Alla furia dei principali leader europei, che hanno minacciato ‘tagli’ ai fondi strutturali di cui Varsavia è uno dei principali beneficiari, si è aggiunta, in casa, la scure della sfiducia.

Il maggiore partito di opposizione, Piattaforma civica (Po), ha deciso infatti di presentare una mozione in questo senso per protestare contro la politica del governo che “potrebbe portare la Polonia fuori dall’Unione europea”.

La decisione è stata annunciata dal presidente del Po Grzegorz Schetyna, furioso per il ‘no’ a Tusk. “Quello di ieri non era il voto della Polonia”, ha detto Schetyna, aggiungendo che il voto polacco sarà sempre per l’Europa.

Immediata la risposta del presidente di Diritto e Giustizia, l’ex premier Jaroslaw Kaczynski, che dalla tribuna del Sejm si è rivolto a Schetyna dicendo: “Lei ha vinto, ma la Polonia ha perso”.

A Bruxelles, lo scontro è stato particolarmente duro con il presidente francese François Hollande: Beate Szydlo, dopo aver incassato le critiche dell’inquilino del’Eliseo per il mancato sostegno a Tusk, ha ribattuto a gamba tesa: “Devo davvero prendere sul serio il ricatto di un presidente che ha un tasso di approvazione del 4% e che presto non sarà più presidente?”.

Il più deciso contro Szydlo è stato probabilmente il lussemburghese Xavier Bettel, che ha definito l’atteggiamento e le prese di posizione al limite dell’insulto della premier polacca “un comportamento inaccettabile”.

Alla Polonia sono destinati circa 100 milioni di euro tra il 2014 e il 2020 dei Fondi strutturali Ue. “Alcuni leader europei pensano che tutto si possa acquistare con il denaro. Non la pensiamo così”, ha detto ancora Szydlo, a muso duro, con lo sguardo teso. E sull’Europa a più velocità ha chiosato: “Non accetteremo mai di parlarne, perché verrebbe compromessa l’integrità” dell’Unione europea. Nessuno ha capito perché.

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