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Burqa, no un divieto a livello nazionale

(Keystone-ATS) La dissimulazione del viso non rappresenta in Svizzera un vero problema. Con questa motivazione, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) ha respinto (10 voti a 1) un’iniziativa parlamentare di Walter Wobmann (UDC/SO).

Il testo chiedeva di ancorare nella Costituzione federale il divieto di indossare il burqa e il niqab nei luoghi pubblici.

Sul dossier dovrà pronunciarsi ancora una volta la Commissione delle istituzioni politiche del Nazionale che aveva accolto l’iniziativa nell’aprile 2015 per 11 voti a 10 e 2 astensioni.

Wobmann vorrebbe replicare a livello federale quanto deciso nel 2013 dal Ticino, cantone che in questa materia ha fatto da apripista nella Confederazione.

Nel motivare il proprio “no” alla proposta di modifica costituzionale, la CIP-S sostiene che la dissimulazione del viso per motivi religiosi in Svizzera è un “fenomeno molto raro” e che quindi non rappresenta “un vero problema, tale da richiedere una soluzione a livello legislativo”.

Ad essere interessate da una simile misura a livello federale sarebbero tutt’al un piccolo numero di turiste originarie dei Paesi islamici: una proibizione avrebbe “ricadute negative sul settore turistico”. La Commissione non scorge nemmeno alcun problema in termini di sicurezza tale da giustificare un divieto esteso a tutto il territorio nazionale.

La CIP-S riconosce tuttavia che su questo tema i cantoni possono muoversi come meglio credono, dal momento che sono responsabili della sicurezza e del disciplinamento dei rapporto tra Stato e religioni.

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