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Cambi: braccio di ferro Berlino-Bce, franco record sull’euro

(Keystone-ATS) L’euro scivola a nuovi minimi record sul franco svizzero, e resta debole anche sul dollaro mentre i mercati prendono di mira le divisioni ai vertici europei su come gestire la crisi greca.

La moneta elvetica ha toccato oggi quota 1,20041, nuovo massimo storico contro l’euro, da 1,20960 di venerdì scorso. L’euro viaggia a 1,4375 dollari nell’ultima parte degli scambi europei, poco mosso rispetto alla chiusura di New York della scorsa settimana, quando la divisa unica è scivolata al di sotto degli 1,45 dollari.

Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, e Jean-Claude Trichet, presidente della Banca centrale europea, sono da settimane impegnati in un braccio di ferro sulla necessità – sostenuta da Berlino – che i possessori di titoli di Stato greci debbano contribuire al nuovo salvataggio di Atene attraverso una rinegoziazione del debito. Proprio oggi Trichet ha ribadito che una ristrutturazione del debito greco deve essere “volontaria” e non innescare un default.

Una divisione che pesa anche sui mercati del credito dove si scommette sul contagio: i contratti credit-default swap su Irlanda e Portogallo segnano oggi nuovi record, rispettivamente a 745 e 770 punti base, mentre i ‘cds’ sulla Grecia balzano anch’essi al massimo storico di 1610 punti, scontando un default. L’onda d’urto arriva a lambire anche l’Italia, a 183 punti base (+9), e il Belgio (+8,5 a 161,5). Mentre, sul fronte dei premi di rendimento decennali rispetto al bund tedesco, è record per il Portogallo e l’Irlanda (rispettivamente a 767 e 838 punti) e i livelli sono elevati per Grecia, Spagna, Italia e Belgio. Proprio l’Italia, domani, dovrà vendere 3,5 miliardi di euro di titoli a cinque anni, mentre anche Spagna e Grecia saranno sul mercato: un appuntamento sul quale peserà – dicono gli analisti – l’aumento dei tassi innescato dallo stallo istituzionale sulla Grecia.

Le prospettive incerte sulla crisi, e l’incapacità dei vertici europei di trovare una soluzione mettendo fine a settimane e settimane di indiscrezioni su un default greco, sta indebolendo l’euro senza rafforzare più di tanto il dollaro, sotto pressione per i timori sulla ripresa americana e le speculazioni su ipotesi di nuove manovre della Fed a sostegno dell’economia. ne beneficia il franco svizzero, vero vincitore di questa fase dei mercati perché percepito come porto sicuro di fronte ai marosi della crisi.

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