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Canada: bufera su premier, contratto a ong che pagò famigliari

Il premier canadese Justin Trudeau ha assegnato un contratto governativo a una ONG, che ha poi remunerato la partecipazione della madre, del fratello e della moglie dello stesso premier. KEYSTONE/AP/Justin Tang sda-ats

(Keystone-ATS) Il premier canadese Justin Trudeau ha assegnato un contratto governativo dell’equivalente di circa 625 milioni di franchi all’associazione benefica “We Charity”, che ha poi remunerato la partecipazione della madre, del fratello e della moglie ad alcuni suoi eventi.

Dopo le rivelazioni sui pagamenti ai suoi famigliari, l’opposizione conservatrice reclama un’inchiesta su eventuali frodi mentre il Bloc québécois ha chiesto a Trudeau di ritirarsi e di farsi rimpiazzare dal vicepremier durante gli accertamenti.

La scorsa settimana il commissario ai conflitti di interesse, un funzionario indipendente dal parlamento, aveva già aperto una indagine etica ma ora l’opposizione vuole un’inchiesta penale. “È molto più serio di un conflitto di interessi”, ha dichiarato Pierre Poilievre, portavoce conservatore incaricato degli affari finanziari.

L’ong “We Charity” ha ammesso di aver pagato complessivamente circa 200’000 franchi ai tre famigliari di Trudeau: 173’000 franchi a Margaret Trudeau, madre del premier, per i discorsi pronunciati in 20 eventi tra il 2016 e il 2020; 22’500 al fratello Alexandre per la sua partecipazione a otto iniziative e 1100 a sua moglie Sophie per un evento nel 2012, prima che Trudeau diventasse capo del governo.

Due giorni fa l’ufficio del premier aveva detto ai principali quotidiani canadesi che la coppia Trudeau non aveva mai ricevuto somme di denaro per la sua presenza ad iniziative dell’Ong.

We Charity aveva ottenuto un contratto pubblico per la gestione di un programma di borse di studio ma oggi, dopo le polemiche, si è ritirata dal programma.

Tra l’altro alcuni media canadesi hanno riportato che la ong ha pagato anche una figlia del ministro delle finanze Bill Morneau.

Il commissario all’etica aveva già concluso due volte che Trudeau ha infranto la legge sul conflitto di interesse: nel 2017 per aver accettato una vacanza sull’isola privata dell’Aga Khan e lo scorso anno per aver tentato di influenzare un procedimento giudiziario nel caso Snc-Lavalin.

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