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Canone radiotelevisivo: SonntagsZeitung, UDC pensa a boicottaggio

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 febbraio 2011 - 15:50
(Keystone-ATS)

L'UDC sta pensando a un boicottaggio temporaneo del canone radiotelevisivo. "Abbiamo messo in agenda il tema alla prossima riunione della direzione del partito", afferma il presidente Toni Brunner in dichiarazioni riportate dalla "SonntagZeitung". La goccia che ha fatto traboccare il vaso, scatenando le polemiche, è stata questa settimana la notizia che Roger Schawinski - giornalista visto come profondamente avverso all'UDC - tornerà alla televisione svizzero tedesca per condurre un "talkshow" politico. Da parte sua la SRG SSR ritiene "inimmaginabile" che un partito di governo intervenga davvero in tal senso.

"Dobbiamo agire", spiega Brunner al domenicale. "Siamo confrontati con la pressione della base del partito, che attraverso mail e lettere auspica misure contro lo scandalo SSR". Il consigliere nazionale sangallese ha anche già pronto uno slogan, un calco di quello elettorale. "Gli svizzeri votano UDC e vogliono una SSR equlibrata".

Nella prossima seduta direttiva Brunner, insieme ai suoi vicepresidenti - fra cui Christoph Blocher - e al capogruppo in parlamento Caspar Baader, dovrà decidere se invitare membri del partito e simpatizzanti a sospendere il pagamento delle fatture della Billag.

Secondo Brunner il caso Schawinski è solo l'ultimo di una gestione che non piace: nel mirino vi è la "politica anti-UDC" sia della radio, sia della televisione pubblica. Il presidente democentrista ricorda il nuovo orientamento di "Arena" (il popolare dibattito del venerdì sera su SF), che la nuova dirigenza vuole meno orientata a polarizzare il confronto. "Con il trio Roger de Weck, Ruedi Matter e Roger Schawinski la SSR e quindi la radiotelevisione svizzero tedesca viene dominata da personalità che odiano l'UDC", sostiene.

La direzione sta pensando però anche ad alternative a un boicottaggio. Per esempio si starebbe discutendo al lancio di un'iniziativa popolare volta a dimezzare il canone oggi di 462,40 franchi all'anno. Una petizione internet lanciata lo scorso 16 gennaio e denominata "200 franchi sono abbastanza" ha raccolto già oltre 110'000 sostenitori: se si inviasse a tutte le persone registrate un formulario per un'iniziativa dello stesso tenore si potrebbero raccogliere le 100'000 firme necessarie in tempi record.

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