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Carna Grischa ha nuova direzione; misure per assicurare gruppo

(Keystone-ATS) Il commerciante Carna Grischa, al centro lo scorso novembre di uno scandalo alimentare di etichettature truccate, ha un nuovo responsabile operativo. Martin Niederberger succede al CEO Xaver Dietrich. Quest’ultimo e l’azienda hanno trovato un’intesa, indica il gruppo con sede a Landquart (GR) in un comunicato odierno.

Dal canto suo Niederberger, che assume l’incarico ad interim, proviene dalla società di consulenza e verifica economica BDO, dove è responsabile del settore Ristrutturazioni Svizzera. Stando alla nota, la sua posizione gli conferisce grande esperienza nell’aiuto a piccole e medie imprese (PMI) in situazione di crisi.

Niederberger nelle ultime settimane ha analizzato Carna Grisha e, assieme al consiglio di amministrazione (cda), elaborato due pacchetti di misure: il primo mira a eliminare le lacune nel processo di verifica della qualità dei prodotti; il secondo a conferire all’azienda sicurezza finanziaria (aumento del capitale proprio da parte degli azionisti, garanzie di finanziamento bancario e adattamento dei costi al fatturato più contenuto).

L’azienda grigionese aggiunge che alcuni dipendenti hanno scelto di lasciare la società e che da altri ha “purtroppo dovuto separarsi”. Sono previsti negoziati per assicurare a lungo termine 40 posti di lavoro.

Stando al presidente del cda Ettore Weilenmann, citato nella nota, Carna Grisha ha imparato dagli errori commessi e rimediato alle pecche per assicurare lo sviluppo futuro.

Contro la società è tuttora in corso un’inchiesta del Ministero pubblico grigionese, ha riferito oggi all’ats la stessa procura.

Il SonntagsBlick il 23 novembre aveva rivelato che la società retica avrebbe venduto in passato pollo ungherese spacciandolo per svizzero, carne di cavallo smerciandola come manzo, dichiarato freschi prodotti congelati e manipolato date di scadenza.

Tre giorni più tardi Weilenmann in una conferenza stampa aveva indicato che le indagini interne avevano effettivamente rilevato irregolarità. La gran parte delle violazioni alle norme concernono il periodo precedente al 2013, quando era attiva un’altra dirigenza. Una dozzina di irregolarità sono però state constatate anche in seguito. L’inchiesta interna sui casi a partire dal 2013 ha fatto emergere la responsabilità di due collaboratori che sono stati allontanati.

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