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Caso Hildebrand: ex informatico banca e deputato UDC condannati

(Keystone-ATS) Il gran consigliere turgoviese dell’UDC Hermann Lei e l’ex informatico della banca Sarasin sono stati riconosciuti colpevoli di violazione del segreto bancario in relazione al “caso Hildebrand”. Il Tribunale distrettuale di Zurigo ha inflitto pene con la condizionale.

L’inchiesta si riferiva ai fatti che il 9 gennaio 2012 portarono alle dimissioni dell’allora presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) Philipp Hildebrand.

Al dibattimento, che si è tenuto due settimane fa, si era presentato soltanto il politico UDC, mentre l’ex informatico di Sarasin ha presentato una dispensa medica. I rispettivi difensori avevano entrambi chiesto l’assoluzione dei loro assistiti.

Nella sentenza pubblicata oggi, il giudice unico del Tribunale distrettuale ha in gran parte accolto le richieste della pubblica accusa. L’ex informatico si è visto infliggere una pena pecuniaria con la condizionale di 45 aliquote giornaliere da 30 franchi.

Il gran consigliere UDC e avvocato, riconosciuto colpevole di favoreggiamento della violazione del segreto bancario, è stato condannato a una pena pecuniaria pure sospesa di 120 aliquote da 340 franchi.

Per il giudice unico non c’era alcun motivo che giustificasse la violazione del segreto bancario. Invece di trasmettere i dati confidenziali alla stampa, l’ex informatico si sarebbe dovuto rivolgere ai suo superiori ed Hermann Lei all’autorità di sorveglianza della Banca nazionale svizzera (BNS).

Il giudice unico ha inoltre affermato che la pena più mite per l’ex dipendente della banca si spiega con il fatto che l’informatico agì “per motivi ideali”. Hermann Lei sperava invece di fare “un passo avanti nella sua carriera politica”.

Lo specialista informatico è l’uomo che fotografò le schermate di estratti-conto bancari dell’ex presidente della BNS e le fornì al suo ex compagno di scuola Hermann Lei.

Il 3 dicembre 2011 i due incontrarono Christoph Blocher. L’ex consigliere federale UDC – all’epoca fresco di rielezione in Consiglio nazionale – informò di quanto era venuto a sapere la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey.

Copie di quei documenti furono inoltre pubblicati dalla “Weltwoche” e portarono alle dimissioni di Hildebrand a all’apertura dell’inchiesta. Lo scorso mese di dicembre il Ministero pubblico zurighese ha archiviato il procedimento nei confronti di Christoph Blocher: l’inchiesta non ha rivelato fatti penalmente rilevanti a suo carico.

Le transazioni riportate alla luce dai due accusati riguardavano in particolare l’acquisto di poco più di 500’000 dollari che l’ex moglie di Hildebrand aveva effettuato il 15 agosto 2011, poco prima che la BNS fissasse il cambio minimo di 1,20 franchi per un euro.

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