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Casse malati, anche Stati non vogliono obbligo rimborso premi

(Keystone-ATS) In futuro, le casse malattia potranno rimborsare agli assicurati eventuali premi malattia pagati in eccesso, non ci sarà però nessun obbligo. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati allineandosi, su questo punto, a quanto già deciso dal Nazionale. La nuova Legge sulla vigilanza sull’assicurazione malattie (LVAMal) torna ora alla Camera del popolo per l’esame delle ultime tre divergenze rimaste.

Lo scopo della nuova legge è evitare il ripetersi di vicende come quella dei premi troppo elevati pagati in alcuni cantoni nel periodo 1996-2013. La LVAMal non regola il rimborso di questo particolare caso – il Parlamento ha già adottato, lo scorso marzo, un compromesso che prevede di restituire 800 milioni sui circa 2 miliardi versati in eccesso – ma vuole evitare che il problema si riproduca in futuro.

Concretamente, se in un determinato anno i premi incassati da una cassa malattia in un Cantone saranno “nettamente superiori ai costi”, l’anno successivo l’assicuratore potrà operare una compensazione, non ci sarà tuttavia alcun obbligo in tal senso. In base alla soluzione adottata oggi, l’assicuratore dovrà ottenere il via libera dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Inizialmente gli Stati volevano garantire il rimborso dei premi pagati in eccesso, durante l’iter parlamentare hanno però adottato la versione “più soft” del Nazionale.

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