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Casse pensione: rendite in flessione

Rendite modeste nei primi quattro mesi dell'anno per le casse pensioni elvetiche. KEYSTONE/AP dapd/Martin Oeser sda-ats

(Keystone-ATS) Rendite modeste nei primi quattro mesi dell’anno per le casse pensioni elvetiche.

A dirlo sono gli ultimi dati pubblicati oggi dalla società zurighese di consulenza Complementa, secondo cui buona parte degli istituti è stata costretta ad aumentare la quota dei propri investimenti a rischio.

Per quanto attiene alla rendita, finora le casse pensioni hanno registrato un incremento dello 0,1% a fronte dell’1,1% ottenuto nello stesso periodo di un anno fa.

Un risultato alquanto modesto se confrontato con la media degli ultimi tre anni (6,9%), si legge in una nota odierna. Tale situazione rispecchia le sfide dovute agli attuali bassi tassi di interesse cui sono confrontati questi istituti, si legge nel rapporto annuale “Risiko Check-up”.

Il risultato è tanto più modesto se si considera che simile rendita non basta per mantenere costante il grado di copertura. Quest’ultimo è passato dal 103,4% di fine 2015 al 102,6% di fine aprile.

Per arginare un’ulteriore flessione, il 70% degli istituti contattati da Complementa si è visto costretto ad accrescere il grado di rischio dei propri investimenti.

A tale scopo, una parte dei patrimoni gestiti è stata spostata da titoli sicuri con un tasso di remunerazione fisso in titoli alternativi con un rischio superiore. La quota di simili investimenti è salita dal 6,9% al 7,7%.

La settimana scorsa, la Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP) aveva espresso preoccupazione nel suo rapporto 2015 per il futuro a causa della volatilità dei mercati, dei rendimenti sempre più bassi di obbligazioni statali e immobili e dell’allungamento della speranza di vita.

Basandosi sui dati di circa il 93% degli istituti di previdenza – pari a una somma di bilancio complessiva di 864 miliardi di franchi (2014: 822 miliardi) – nell’anno in rassegna il rendimento patrimoniale netto ponderato è stato infatti in media dello 0,8% a fronte del 6,4% del 2014.

Per il futuro, secondo la CAV PP le casse pensioni dovranno far fronte a sfide importanti. Gli investimenti poco rischiosi, quali le obbligazioni della Confederazione, non potranno infatti praticamente più fruttare alcun rendimento o registreranno addirittura rendimenti negativi.

Anche gli immobili, categoria di investimento generalmente redditizia, offre attualmente guadagni ridotti, dopo che negli ultimi anni le valutazioni avevano segnato un notevole incremento. Dal canto loro, i mercati azionari restano volatili e dunque soggetti a eventuali perdite sui corsi dovute alle incerte prospettive economiche.

Visti tutti questi fattori, secondo la CAV PP è “improbabile che si possa mantenere il livello di rendimento degli anni precedenti. Il 2015 va interpretato piuttosto come un segnale d’allarme per i prossimi anni”.

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