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CERN tenta domani primo scontro di particelle

(Keystone-ATS) GINEVRA – Il CERN di Ginevra tenterà per la prima volta domani di provocare la collisione di fasci di particelle all’energia record di 7.000 miliardi di elettronvolt (7 TeV). L’esperimento sarà effettuato nel Large Hadron Collider (LHC), il più grande acceleratore del mondo.


Già venerdì scorso, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (CERN, acronimo del vecchio Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire) aveva stabilito il nuovo record mondiale di energia, facendo circolare fasci di protoni ad un’energia pari a 3,5 TeV, un livello tre volte superiore a quello mai ottenuto finora.
L’obiettivo della nuova esperienza è di far entrare in collisione due fasci di protoni all’energia inedita di 7 TeV. Le particelle che ne risulteranno dovrebbero consentire ai ricercatori di riprodurre le condizioni esistenti immediatamente dopo il Big Bang che ha dato origine all’universo, e di scoprire in questo modo i segreti della materia.
Far entrare in collisione i due fasci di protoni nel circuito sotterraneo di 27 chilometri “è una sfida di per sé. È un po’ come sparare degli aghi dalle due sponde dell’Atlantico per farli scontrare a metà percorso”, ha spiegato Steve Myers, responsabile degli acceleratori al Cern. Secondo il centro di ricerche, ottenere le prime collisioni potrebbe richiedere ore o addirittura giorni.
L’acceleratore, il cui tunnel si trova a 100 m di profondità in media, dovrebbe funzionare per circa un anno e mezzo all’energia di 7 TeV, con una pausa a Natale. Dopo un pausa tecnica di un anno nel 2011, l’LHC dovrebbe essere pronto a raggiungere l’energia di 14 TeV per la quale è stato ideato e progettato.
L’acceleratore necessiterà di un fortissimo campo magnetico per mantenere il fascio nella traiettoria dei 27 km e sarà utilizzata la tecnologia dei superconduttori. La progettazione dell’LHC ha richiesto una precisione straordinaria. Ad esempio bisogna tenere conto dell’influenza della forza di attrazione gravitazionale esercitata dalla Luna sulla crosta terrestre, ma anche dei disturbi elettrici dovuti al passaggio dei treni ad un chilometro di distanza.

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