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CF: grandi banche, capitale va rafforzato per scongiurare tracollo

(Keystone-ATS) Entro la fine del 2019, le banche attive in Svizzera di rilevanza sistemica (“too big to fail”) dovranno aver rafforzato ulteriormente le esigenze in materia di fondi propri.

Agendo in questo modo, s’intende scongiurare che i contribuenti debbano passare alla cassa.

Per le grandi banche che operano a livello internazionale (UBS e Credit Suisse, n.d.r) dovrà valere un “leverage ratio” complessivo – rapporto tra i fondi propri regolamentari e la somma di bilancio non ponderata – del 5% e del 14,3% per gli attivi ponderati in funzione dei rischi, ha dichiarato oggi davanti ai media la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf.

Per le altre banche di rilevanza sistemica (Banca cantonale di Zurigo, PostFinance e il Gruppo Raiffeisen), il “leverage ratio” è stato fissato al 4,5% e per gli attivi ponderati in funzione del rischio al 12,9%.

Grazie a questi provvedimenti, le banche di rilevanza sistemica dovrebbero disporre di sufficiente capitale per continuare a offrire i rispettivi servizi e anche in situazioni di stress non dovrebbero aver bisogno di sostegno da parte dello Stato, né essere risanate o liquidate, ha aggiunto la ministra delle finanze.

Le grandi banche come UBS e Credit Suisse dovranno detenere del capitale supplementare per garantire il risanamento o il mantenimento delle funzioni di rilevanza sistemica in un’unità funzionante e la continuazione delle altre unità senza ricorso a fondi pubblici.

Per rispettare questi parametri, ha precisato la consigliera federale, potranno fare ricorso in linea di massima a strumenti di “bail-in” (prestiti convertibili attraverso l’autorità di vigilanza, n.d.r).

Sono possibili agevolazioni se la banca può provare un miglioramento della capacità globale di risanamento, ma nel rispetto delle prescrizioni internazionali il “leverage ratio” non può scendere al di sotto del 3% e gli attivi ponderati in funzione del rischio non possono essere inferiori all’8,6%, ha ricordato la ministra delle finanze.

Eveline Widmer-Schlumpf ha aggiunto che non è invece ancora stata definita l’impostazione dei piani d’emergenza in situazioni di crisi per le banche di rilevanza sistemica non attive a livello internazionale. Un prossimo rapporto, che dovrà essere pronto per la fine di febbraio 2017, dovrà indicare le esigenze per questi istituti.

La legislazione in vigore non prevede alcun termine per l’attuazione completa dei piani d’emergenza. Ora si intende colmare questa lacuna introducendo un termine di 3 anni, ha detto Widmer-Schlumpf, “a decorrere dal momento in cui una banca viene definita di rilevanza sistemica”.

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