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CF: guerra a costi salute, risparmiare un miliardo

Alain Berset durante l'incontro odierno coi media consacrato ai costi della salute. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Il Consiglio federale ha adottato oggi un nuovo pacchetto di misure per frenare l’incremento dei costi della salute. Il provvedimento centrale sul quale punta il governo è l’introduzione di un obiettivo per l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie.

In totale, il potenziale di risparmio ammonta a circa un miliardo di franchi all’anno. In questo modo, l’esecutivo dà seguito alla propria decisione dello scorso 20 maggio, ovvero di presentare un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare “Per premi più bassi – Freno ai costi del settore sanitario”, depositata dal PPD. Il pacchetto studiato viene ora messo in consultazione fino al prossimo 19 novembre.

Presentatosi davanti alla stampa a Berna, il “ministro” della sanità Alain Berset ha colto l’occasione per sottolineare come il lavoro continui anche al di fuori di ciò che concerne direttamente la crisi del coronavirus. “L’evoluzione dei premi è una delle preoccupazioni maggiori degli svizzeri”, ha messo in evidenza il responsabile del Dipartimento federale dell’interno (DFI).

Impedire aumenti ingiustificati

Stando a Berset “è importante differenziare tra l’aumento dei costi che è giustificabile e quello che non lo è”. Insomma, se da un lato l’invecchiamento della popolazione e metodi migliori ma più cari rispetto al passato – come nel trattamento dei tumori, ha precisato il consigliere federale – comportano inevitabilmente spese più cospicue, dall’altro bisogna agire per impedire una crescita alle stelle degli oneri illegittimi.

Riguardo al sopraccitato obiettivo, Confederazione e Cantoni fisseranno annualmente un tetto massimo per l’aumento degli oneri nei settori delle cure ospedaliere stazionarie, delle cure mediche ambulatoriali e dei medicamenti. I pazienti continueranno ad avere accesso a tutte le prestazioni dell’assicurazione di base.

L’obiettivo è ben noto: “Ridurre, se non eliminare, le prestazioni inutili”. Berset ha pure menzionato l’intenzione di accrescere la trasparenza e rafforzare le responsabilità. I principali attori saranno chiamati a definire i provvedimenti da adottare quando gli obiettivi verranno superati.

Prima consulenza obbligatoria

Il governo vuole inoltre rafforzare il coordinamento per evitare trattamenti superflui e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria. Per tutti vi sarà una cosiddetta prima consulenza a cui rivolgersi in caso di problemi di salute, una sorta di punto d’accesso al sistema da cui passare: un medico di famiglia, uno studio medico o un centro di telemedicina.

Questo modello assicurativo già ora è utilizzato dalla maggioranza dei cittadini, ha detto Berset. Il rimanente 30% sarà obbligato a uniformarsi. In poche parole non sarà più possibile correre direttamente da uno specialista.

Il titolare del DFI ha poi parlato delle reti di cure coordinate, in cui sono riuniti specialisti di diverse professioni che offrono assistenza in un unico centro. Ad approfittarne sono soprattutto persone con malattie croniche come diabete, artrosi e cardiopatie.

Accordi con società farmaceutiche

L’esecutivo intende altresì garantire un accesso rapido e il più conveniente possibile ai medicamenti innovativi e costosi. Per questo la prassi già esistente di concludere accordi con le aziende farmaceutiche, i cosiddetti modelli di prezzo, deve essere sancita nella legge. Il pacchetto include poi ulteriori novità, tra cui l’introduzione di tariffe di riferimento eque per garantire la concorrenza tra gli ospedali.

Come detto, il potenziale di risparmio si aggira attorno al miliardo di franchi, “che corrisponde più o meno a tre punti percentuali dei premi”, ha dichiarato Berset. Un primo pacchetto che potrebbe permettere di economizzare altre centinaia di milioni di franchi è al momento sui banchi del parlamento. “Il sistema è performante, solido”, ha concluso il socialista friburghese: quello che serve è un equilibrio fra qualità e costi per migliorare l’efficienza fornita ai pazienti.

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