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CF: IVA, imprese estere chiamate alla cassa

(Keystone-ATS) Le imprese estere attive in Svizzera devono essere assoggettate all’IVA quando il loro fatturato annuo mondiale – e non più solo quello realizzato su territorio elvetico – supera i 100’000 franchi. È questa una delle principali misure contenute nel progetto di revisione totale della legge sull’IVA posto oggi in consultazione, fino al 26 settembre, dal Consiglio federale. Stando alle stime dell’esecutivo, la modifica dovrebbe portare maggiori entrate annue per 133 milioni di franchi.

La distorsione della concorrenza provocata dalla legislazione attuale, che colpisce in particolare le regioni di confine come il Ticino, era stata evidenziata in una mozione presentata lo scorso anno dal consigliere nazionale Ignazio Cassis (PLR), e approvata dalle due Camere. L’atto parlamentare prevede l’obbligo di indicare il numero IVA sulla notifica online per le imprese estere attive in Svizzera.

In marzo, la ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf aveva anticipato a radio SRF la volontà di intervenire per correggere questa situazione, chiamando alla cassa migliaia di ditte estere.

Oltre all’estensione del parametro di riferimento per stabilire il giro d’affari di un’azienda straniera, il progetto del governo prevede che i piccoli invii all’estero dovranno essere sottoposti all’IVA a partire da un fatturato di 100’000 franchi.

Attualmente, le piccole spedizioni dall’estero il cui ammontare dell’imposta non supera cinque franchi possono essere recapitate al cliente svizzero senza IVA. Per i libri significa per esempio che fino a una fattura di 200 franchi l’IVA non è dovuta, mentre la spedizione di libri all’interno della Svizzera è soggetta a imposta.

Secondo il Consiglio federale, la revisione dovrà inoltre reintrodurre l’imposizione dei margini per le opere d’arte, ossia la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di cessione. Questa misura impedirà, in caso di rivendita degli oggetti, che vengano dedotte imposte precedenti mai confluite nelle casse federali.

Oggi, rileva inoltre il governo in una nota, le collettività pubbliche sono assoggettate all’IVA se realizzano un fatturato di almeno 25’000 franchi proveniente da prestazioni imponibili fornite a terzi (non collettività pubbliche) oppure se nel complesso il loro giro d’affari supera i 100’000 franchi. Questi due limiti comportano tuttavia notevoli oneri amministrativi. Il Consiglio federale propone pertanto di eliminare la soglia di 25’000 franchi.

Infine, la revisione mira a sottoporre all’IVA anche la locazione di qualsiasi tipo di parcheggio, mentre oggi ne sono escluse le aree destinate all’uso comune. La delimitazione dei parcheggi che rientrano in quest’ultima categoria è sempre stata problematica, sottolinea il governo, e ha portato a controversie giuridiche con riscossioni anticipate di imposta talvolta onerose.

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