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CF: lavoratori extra Ue/AELS, contingenti invariati per il 2020

Contingenti invariati nel 2020 per i lavoratori stranieri. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Per l’anno prossimo, il Consiglio federale ha deciso oggi di mantenere invariati i contingenti per i cittadini extra Ue/AELS intenzionati a venire in Svizzera per lavoro.

Come per quest’anno, potranno essere assunti 8500 specialisti: 4500 con permesso di dimora (B) e 4000 con permesso di soggiorno di breve durata (L).

Tali cifre vengono fissate tenendo conto della situazione attuale dei contingenti e delle esigenze dell’economia.

Nella sua seduta odierna, Il Consiglio federale ha poi mantenuto inalterati i contingenti massimi per i fornitori di servizi provenienti da Stati UE/AELS con un periodo d’impiego superiore a 90 o 120 giorni: l’anno prossimo saranno quindi disponibili 3000 permessi di soggiorno di breve durata (L) e 500 permessi di dimora (B).

In caso di Brexit senza accordo, e per mitigare le conseguenze per l’economia e i Cantoni di un possibile passaggio improvviso dei cittadini britannici da titolari del diritto alla libera circolazione a cittadini di uno Stato terzo, il governo ha stabilito anche contingenti massimi separati per i cittadini di sua Maestà: 2100 con permesso di dimora (B) e 1400 con permesso di soggiorno di breve durata (L).

In caso di una Brexit “No-Deal” verrebbe a cadere l’accordo sulla libera circolazione (ALC). Gli Svizzeri che lavorano nel Regno Unito potrebbero da un giorno all’altro perdere il loro titolo di soggiorno e lo stesso dicasi per i Britannici che svolgono un’attività lucrativa nella Confederazione. Attualmente, secondo cifre del DFAE, 35’400 Svizzeri vivono in Gran Bretagna e 41’400 cittadini britannici risiedono in Svizzera.

Se il Regno Unito dovesse invece lasciare l’UE con un accordo, durante il periodo di transizione pattuito tra la Svizzera e il Regno Unito continuerà a valere l’Accordo sulla libera circolazione.

Dopo il referendum del 23 giugno 2016, in cui gli elettori britannici avevano votato a favore della Brexit, nell’autunno 2016 la Svizzera ha approvato la cosiddetta strategia “Mind the gap” che mira a salvaguardare e, laddove è possibile, estendere i diritti e gli obblighi reciproci esistenti tra la Confederazione e il Regno Unito.

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