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CF: pigioni commerciali e pandemia, poche criticità

Negozio chiuso a causa della pandemia in aprile KEYSTONE/ALEXANDRA WEY sda-ats

(Keystone-ATS) Sono poche le criticità emerse nel settore delle pigioni commerciali in seguito alla crisi del Covid-19.

È quanto rileva un rapporto approvato oggi dal Consiglio federale, che sottolinea l’importanza della rapida e sostenuta ripresa economica e il sorprendente numero di intese sulla riduzione degli affitti. Le maggiori difficoltà sono state riscontrate nella Svizzera occidentale e in Ticino. La situazione continuerà ad essere monitorata.

In una nota, l’Esecutivo ricorda di non aver mai voluto intervenire nei rapporti di diritto privato tra locatari e locatori, preferendo analizzare la situazione da vicino. Durante il periodo delle massime restrizioni, dal 17 marzo al 26 aprile 2020, circa 113’000 rapporti locativi su un totale di 390’000 sono stati interessati dalle chiusure disposte dal Consiglio federale. Le pigioni cumulate degli immobili commerciali colpiti dalle misure ammontano a 530 milioni di franchi al mese e corrispondono al 27% del volume delle pigioni.

La percentuale di locatari ritrovatisi in difficoltà a pagare la pigione è salita nelle settimane del lockdown dal 6% al 33%, secondo un’inchiesta rappresentativa condotta da gfs.bern citata dal Governo. Circa il 60% delle parti contraenti ha cercato, e in gran parte trovato, un’intesa per mitigare la situazione. La stragrande maggioranza è stata raggiunta prima delle decisioni del Parlamento del giugno 2020. In quasi tre casi su quattro ha avuto per oggetto una riduzione della pigione.

L’evoluzione congiunturale denota finora una rapida e sostenuta ripresa, secondo il Consiglio federale, il quale aggiunge che i fallimenti di imprese e i nuovi casi registrati nella statistica delle autorità di conciliazione rientrano nella norma o sono addirittura inferiori all’anno precedente.

Nel confronto internazionale si constata che la maggior parte dei Paesi europei – analogamente alla Svizzera – punta su misure di sostegno destinate ad assicurare la liquidità delle strutture interessate dalle chiusure.

Il Governo non intende quindi adottare misure in questo settore. Cionondimeno incarica l’Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) di mantenere il gruppo di lavoro sulle pigioni commerciali e di concertarsi con i Cantoni su eventuali misure di sostegno sotto forma di consulenze e informazioni. Finora, conclude la nota, l’esperienza ha dimostrato che gli approcci risolutivi adottati a livello regionale sono molto più consoni alle realtà locali.

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