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CF: prorogare moratoria OGM, zone per loro coltura

La protesta contro i prodotti OGM, lo scorso maggio a Morges (VD) KEYSTONE/JEAN-CHRISTOPHE BOTT sda-ats

(Keystone-ATS) Il divieto di organismi geneticamente modificati (OGM) deve per ora rimanere. Il Consiglio federale propone al parlamento di prorogare fino al 2021 la moratoria, ma suggerisce l’idea di “zone riservate a queste coltivazioni.

La moratoria giunge in scadenza alla fine del prossimo anno. Propone tuttavia di fissare nella legge dei principi per la loro coltivazione, se dovessero ridursi le incertezze. In particolare, suggerisce l’idea di “zone riservate alle coltivazioni di OGM”.

L’uso degli OGM in agricoltura non è accettato né dagli agricoltori né dai consumatori, viene precisato nel messaggio alle Camere. Sussistono infatti dubbi sull’interesse effettivo del loro uso, sulla complessità del loro impiego nel contesto di un’agricoltura su piccola scala così come sui costi a carico dei coltivatori. Inoltre, la popolazione continua a nutrire dubbi in merito alla sicurezza e alla sostenibilità di questo tipo di colture.

In tale contesto, il governo considera legittima la proroga della moratoria, ma ritiene che debba essere proposta un’alternativa credibile e razionale per “preparare meglio gli sviluppi futuri e un’eventuale maggiore accettazione degli OGM”. Secondo il governo, lo sviluppo di varietà più idonee all’agricoltura svizzera e alle esigenze dei consumatori, rispettose delle risorse e garanti di un rendimento duraturo potrebbe infatti modificare l’attrattiva degli OGM per l’agricoltura.

Il governo suggerisce pertanto l’idea di “zone riservate alle coltivazioni di OGM”, che garantiscano “la possibilità di ottenere delle filiere di produzione ermetiche, tali da garantire gli standard in materia di scelta da parte del consumatore”. Le zone sarebbero definite su richiesta di agricoltori che intendono coltivare varietà di OGM su un terreno gestito in comune.

Nel 2013 il Consiglio federale aveva già posto in consultazione un progetto destinato a regolamentare la coesistenza fra colture tradizionali e OGM. La proposta aveva sollevato molte critiche, in particolare per l’idea di istituire delle regioni “senza OGM”. L’esecutivo ha ora deciso di rivedere il concetto, invertendolo.

Secondo il Consiglio federale, questa proposta a due livelli presenta il vantaggio di difendere un’agricoltura diversificata, su piccola scala, e tiene conto del parere degli attori interessati. Permetterebbe inoltre di introdurre in modo graduale e controllato un nuovo tipo di coltivazione, garantendo allo stesso tempo la disponibilità e la protezione delle colture senza OGM.

Con il suo progetto l’esecutivo intende inoltre separare il dibattito di principio sulla coltivazione degli OGM da quello sulle misure puramente tecniche per la coesistenza fra colture. Rinuncia pertanto per ora a formulare un’ordinanza dettagliata in merito. Presenterà una proposta in tal senso una volta concluse le discussioni in materia.

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