CF: Svizzera-Ue, rilanciare via bilaterale con capo negoziatore
(Keystone-ATS) Il Consiglio federale intende rilanciare i contatti con l’Ue, facendo in modo che oltre alla libera circolazione delle persone, si possano sbloccare altri dossier (elettricità, ricerca, accesso a mercati finanziari), tra cui un futuro accordo istituzionale.
Lo ha dichiarato oggi il ministro degli esteri Didier Burkhalter, precisando che il Consiglio federale vorrebbe nominare un capo negoziatore che coordini tutti i dossier già questa estate.
Nel corso di una conferenza stampa, condita di molti “distinguo” espressi nel tipico linguaggio felpato della diplomazia , il consigliere federale Didier Burkhalter ha ammesso che si potrebbe andare verso una soluzione “pacchetto”, purché Bruxelles sia d’accordo.
In autunno, ha aggiunto Burkhalter, il governo farà il punto sulle opzioni in discussione in merito alla libera circolazione. La consigliera federale Simonetta Sommaruga e il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker hanno deciso di approfondire questo tema, ha aggiunto. Il governo valuterà anche i progressi su altri dossier a noi cari, ha spiegato il ministro PLR, e poi si esprimerà sul da farsi.
In merito alla libera circolazione, Burkhalter ha indicato anche di voler coinvolgere maggiormente i paesi confinanti per quanto concerne l’applicazione del nuovo articolo costituzionale volto a pilotare l’immigrazione approvato il 9 di febbraio del 2014.
I nostri vicini hanno un forte interesse visto l’alto numero di frontalieri – 300 mila in totale, n.d.r – che ogni giorno varcano il confine per venire in Svizzera a lavorare, ha aggiunto il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
Il governo vorrebbe insomma tentare di legare assieme dossier finora considerati separatamente, affinché si possa giungere ad una soluzione soddisfacente per tutti, la Svizzera e l’Unione europea. Ma, come affermato da Burkhalter, non è detto che ci riusciremo.
