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CF: verso registro per le professioni sanitarie

(Keystone-ATS) Per migliorare la sicurezza dei pazienti e sorvegliare l’esercizio delle attività sanitarie va istituito un registro nazionale delle relative professioni. Lo ha deciso il Consiglio federale, che ha trasmesso oggi al parlamento un messaggio in materia.

La Legge federale sulle professioni sanitarie (LPSan) inizialmente non contemplava l’istituzione di un registro, ma il governo ha tenuto conto dei risultati della procedura di consultazione, in particolare del desiderio dei Cantoni, ha affermato oggi in una conferenza stampa a Berna il capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) Alain Berset. Il progetto è stato elaborato assieme al Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR).

Con la nuova norma il Consiglio federale intende promuovere e garantire la qualità della formazione impartita dalle scuole universitarie professionali (SUP) e dell’esercizio della professione del personale sanitario.

Si tratta tra l’altro di proteggere i pazienti da pratiche poco ortodosse. In questo senso il registro, in cui saranno iscritte le misure disciplinari, permetterà di evitare che un professionista sanzionato possa continuare a esercitare. Secondo il progetto di legge, il registro sarà federale, ma la Confederazione potrà delegare le sue competenze ad esempio alla Croce Rossa e collaborare con i Cantoni. Il documento sarà costruito sul modello di quello già esistente per medici, dentisti, chiropratici, farmacisti e veterinari.

Nel corso dell’indagine conoscitiva, la Conferenza dei rettori delle SUP chiedeva che la legge prevedesse un diploma di tipo master per tutte le professioni. Il Consiglio federale ha previsto questo titolo per l’osteopatia, ma per tutte le altre professioni il bachelor sarà sufficiente per praticare.

Il progetto di LPSan rende inoltre uniforme i requisiti per le formazioni che conducono all’ottenimento di un bachelor in cure infermieristiche, fisioterapia, ergoterapia, optometria, ostetricia nonché alimentazione e dietetica. L’esecutivo non ha invece incluso nella lista lavoratori sociali, specialisti in psicomotricità, logopedisti, specialisti in radiologia medica.

La legge ha anche lo scopo di evitare una penuria di personale curante qualificato in un contesto che vede crescere il numero di anziani a malati cronici. La richiesta di competenze chiare e uniformi dovrebbe favorire il riconoscimento di diplomi stranieri e la mobilità intercantonale.

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