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CF istituisce gruppo di coordinamento contro criminalità ambientale

Il Consiglio federale, raccogliendo una raccomandazione dell'Organizzazione internazionale della polizia criminale (Interpol), ha deciso oggi di istituire il Gruppo di coordinamento sulla criminalità ambientale. KEYSTONE/ALEXANDRA WEY sda-ats

(Keystone-ATS) Il Consiglio federale, raccogliendo una raccomandazione dell’Organizzazione internazionale della polizia criminale (Interpol), ha deciso oggi di istituire il Gruppo di coordinamento sulla criminalità ambientale.

Oltre ad assume i compiti fin qui svolti dall’entità EnviCrimeCH, costituita nel 2014, si occuperà tra l’altro anche dell’ulteriore sviluppo del diritto penale ambientale.

In una sua nota odierna, il governo riconosce che le disposizioni penali formano solo “l’ultimo anello” della catena di applicazione del diritto ambientale che comprende ad esempio gli ambiti caccia, pesca e protezione delle acque, della natura, del paesaggio e delle specie. Sostiene però che il diritto penale ambientale generi effetti positivi, ad esempio in termini di prevenzione e applicazione delle leggi.

Come in passato in occasione della costituzione di EnviCrimeCH, il Consiglio federale sottolinea la rilevanza della coordinazione e dello scambio di informazioni per lottare efficacemente contro i reati ambientali. Il Gruppo istituito con la decisione odierna continuerà dunque a riunire tutte le autorità federali che si occupano della problematica oltre a corpi di polizia, ministeri pubblici e uffici ambientali cantonali. Sarà diretto congiuntamente dagli Uffici federali dell’ambiente e della sicurezza alimentare e di veterinaria.

La criminalità ambientale, ricorda il comunicato, è un business miliardario. Secondo le stime dell’Interpol e del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), ha un valore mondiale compreso tra 91 e 258 miliardi di dollari (somme analoghe in franchi) all’anno. Anche l’Europa, compresa la Svizzera, è colpita dalla criminalità ambientale internazionale. Basti pensare alle risorse ambientali sottratte illegalmente all’estero (come specie animali e vegetali protette) che vengono importate nel Vecchio Continente e ai rifiuti esportati dall’Europa. I reati internazionali contro l’ambiente sono spesso organizzati o finanziati in Europa, constata inoltre il Consiglio federale.

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