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CF non intende ritirare banconote da 1000 franchi

Berna non intende ritirarli dal mercato Keystone/MARTIN RUETSCHI sda-ats

(Keystone-ATS) Malgrado la Banca centrale europea (BCE) abbia deciso di interrompere la produzione della banconota da 500 euro, il Consiglio federale non ritiene opportuno ritirare quelle da 1000 franchi.

“Viene impiegata in misura importante come mezzo di pagamento”, ricorda l’esecutivo nella sua risposta a una interpellanza della consigliera nazionale Margret Kiener Nellen (PS/BE).

A inizio mese la BCE aveva annunciato lo stop alla produzione della banconota da 500 euro, la cui emissione verrà interrotta “intorno a fine 2018”. “La banconota – aveva spiegato la Banca centrale europea per giustificare la sua decisione – può facilitare attività illegali”.

Nella sua interpellanza, la Kiener Nellen chiedeva lumi sulla proliferazione del “1000 franchi”. Dal 2000 al 2014 il numero di queste banconote in circolazione è passato da 20 a 40 milioni. Per la bernese, c’è il rischio che vengano utilizzate da persone che agiscono illegalmente in relazione al finanziamento del terrorismo, al riciclaggio di denaro e alla frode fiscale.

Nella sua risposta pubblicata oggi, il governo si dice “consapevole del rischio che i contanti possano essere oggetto di abuso per scopi criminali, come il finanziamento del terrorismo”. L’esecutivo ricorda però che diversi provvedimenti sono già stati presi.

Da inizio anno, chi negozia beni a titolo professionale e riceve pagamenti in contanti per oltre 100’000 franchi è sottoposto a obblighi di diligenza. L’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS) non ha del resto ricevuto alcuna comunicazione di casi sospetti in cui potevano essere coinvolte banconote da 1000 franchi.

L’aumento del numero di banconote in circolazione non riguarda poi unicamente il “1000 franchi”, anche le altre sono state prodotte in numero maggiore. Per il governo, l’aumento della circolazione delle banconote ha diverse cause: in caso di insicurezza nel sistema finanziario, come nel 2008 durante la crisi di UBS o con il recente indebolimento dell’euro, la domanda di contanti aumenta. Nel caso della Svizzera è inoltre possibile che gli investitori tengano i loro fondi sotto forma di banconote per evitare gli interessi negativi sugli averi bancari.

La Svizzera possiede inoltre una cultura marcata dell’utilizzo di contanti, cosa che giustifica la maggiore produzione di tagli. Ciò è dimostrato ad esempio dall’utilizzo di banconote di grosso taglio per pagamenti allo sportello della Posta o dalla possibilità di pagamento contro fatturazione a fornitori via Internet.

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