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Charlie Hebdo, destra e sinistra divise su sorveglianza preventiva

(Keystone-ATS) Dopo l’attentato di ieri alla sede del settimanale satirico “Charlie Hebdo” che ha fatto 12 morti e 4 feriti gravi, l’adozione di una nuova legge sui servizi di informazione (LSI), adeguata all’attuale minaccia terroristica, è più urgente che mai. È quanto indicato oggi all’ats da diversi consiglieri nazionali di centro-destra, favorevoli alla sorveglianza preventiva. Scetticismo invece tra i Verdi, secondo i quali si sacrifica la vita privata in nome di una presunta sicurezza. Il Partito socialista è diviso al proprio interno.

La LSI è stata presentata nel febbraio scorso dal consigliere federale Ueli Maurer. Il ministro della difesa aveva definito la normativa un compromesso equilibrato tra la necessità di tutelare la sfera privata dei cittadini e, nel contempo, garantire la protezione dello Stato, come anche della popolazione, dal terrorismo internazionale diventato sempre più aggressivo e senza scrupoli.

In agenda lo scorso dicembre al Consiglio nazionale, la discussione sulla norma è stata rinviata – per motivi di tempo – alla sessione primaverile che si terrà in marzo.

Rispetto al progetto rinviato al Consiglio federale nel 2009 poiché considerato da UDC, PS e Verdi eccessivamente invadente, la LSI presentata da Maurer non si discosta granché. Essa concede infatti al Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) la facoltà di sorvegliare la posta elettronica, i computer e le comunicazioni in generale in casi sospetti di terrorismo, spionaggio, proliferazione di armi di distruzione di massa, attacchi ad infrastrutture critiche e agli interessi nazionali essenziali, come la piazza finanziaria. Insomma, la situazione sullo scacchiere politico è completamente cambiata, con l’UDC che ha raggiunto i ranghi dei favorevoli.

All’ats, il consigliere nazionale Hans Fehr (UDC/ZH) ha spiegato il dietrofront con i cambiamenti del contesto. A suo parere, quanto accaduto a Parigi dimostra che bisogna fare tutto il possibile per impedire simili attacchi. Secondo Fehr, il suo partito sosterrà compatto in parlamento la nuova legge.

Per il consigliere agli Stati ecologista Luc Recordon (VD), la LSI conferisce invece al SIC mezzi d’indagine “esagerati”, che in ogni caso non avrebbero permesso di evitare un attacco come quello a “Charlie Hebdo”.

Il PS è diviso al proprio interno. Pur avendo sostenuto la legge in procedura di consultazione, la maggioranza dei membri di questo partito dovrebbe respingere in aula le nuove possibilità di sorveglianza concesse al SIC.

La LSI prevede che, per poter precedere a una simile raccolta di dati, sia necessario il nullaosta del capo del Dipartimento federale della difesa, che dovrà consultarsi con i colleghi della Delegazione Sicurezza del Consiglio federale, e col Tribunale amministrativo federale. La sorveglianza sarà inoltre limitata nel tempo.

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